74 Annali d’ Italia. mente s’intefe con Ifacco allora Efarco , promettendogli fé gli veniva fatto, di levare dal mondo Tafone Duca, di rilafciar in avvenire cento libre d’ oro , cioè la terza parte del regalo annuo , che fi faceva alla fua Camera. Non cadde in terra la proporzione . Cominciò 1’ aftuto Efarco a cercar le vie di compiere quello brutto contratto, e fece fegretamente proporre a Tafone, non già Duca della Tofcana, come lo lleiTo Fredegario fcriffe , ma bensì del Friu- li , come ce ne ailicura Paolo Diacono , di unir le lue armi con luì contra del Re Arioaldo , e l’invitò a Ravenna . Tafone , che non fi. farebbe mai avvifato della rete a lui tefa , venne accompagnato da alcune fquadre d’armati a Ravenna. V Efarco mandò a incontrarlo con gran fella, ma il pregò di far rellar fuori della Città le fue genti, non attentandoli d’introdurle per timor dell’ Impe-radore . Entrò dunque nella Città Tafone con poco feguito , ed appena entrato miferamente venne tagliato a pezzi co 1 fuoi da i Greci. In quella maniera finì Tafone i fuoi giorni. Paolo Diacono racconta anch’ egli quello fatto con dire , che Gregorio Patrizio de (a) Hddrìa- Romani ( creduto da Adriano Valefio (a ) , e dal Fontanini, Efar-nus Valefius co ¿j Ravenna, quando è certo , che in quelli tempi IJacco era tut-PanegyrU. tavia Efarco) invitò elfo Tafone Duca alla Città di Opitergio , og-Eaer.garii. gidì Oderzo, con dichiararlo fuo Figliuolo: onore, che, comedi fopra abbiam detto, fi praticava molto in quelli tempi , e di to-fargli la barba nella maniera , che portavano allora i Romani, affinchè fi conofceffe aver egli abbracciato il partito dell’Imperado-re . Andò alla buona elio Tafone con Caccone fuo F’rateilo ad Oderzo ,• e non sì tollo fu dentro co’fuoi , che vide ferrarle porte , e nfcire contra di lui gente armata . Conofciuto 1’.inganno da i due Fratelli , e dal loro feguito, fi difpofero a vendere almen caro la loro vita ; e datoli l’uno all’altro l’ultimo addio , cominciarono dif-peratamente a combattere , e dopo una grande llrage de’ Romani, caddero in fine anch’ elìi trafitti da più fpade a terra . Quello Gregorio Patrizio dovea comandare in queìie parti per l’Irnperadore , ed efeguì probabilmente ciò, che gli fu ordinato dall’Efarco ifac-(b ) Paulus co. Seguita poi a dire Paolo Diacono (¿), che nel Ducato del Piac. hb. 4- prjuji fuccedette Grafolfo Fratello di Giiòlfo già Duca diquelpae-fe. E che Radoaldo , e Grìmoaldo non fapendo accomodarli a ilare fotto la potellà del zio paterno , eiìeudo già crefciuti in età , lì iTìifero in una barchetta, e con ella per mare giunfero a i lidi del Ducato di Benevento, e furono a trovar Ancìu , o vogliam dire