Anno DCCCXXX. 5 51 appellata Vigilia . Accorfe incontanente Giovanili Doge regnante coli’efercito , e l'attediò in quell’ Ifola. Avvenne, che quei di Ma-lamocco , perchè Obelerio era di naicita lor concittadino, palarono al campo di lui, con abbandonar Giovanni. Allora Giovanni, lafciata ilare Vigilia, pafsò contra di Malamocco, e dopo avere ef-pugnato quel Luogo, e datolo alle fiamme, tornò contra d’Obelerio , ed avutolo finalmente nelle mani, fe ne afficurò con fargli tagliare la teila. Anno di Cristo dcccxxxi. Indizione ix. di Gregorio IV. Papa 5. di Lodovico Pio Imperadore 18. di Lottario Imperad. e Re d’Italia 11. e 9. SEcondo gli Annali Bertiniani (a) fui principio di Febbraio (p) £nna,et dell’ Anno preferite fu in Aquisgrana tenuta una generai Die- s^tìnUni ta , dove fi prefero le rifoluzioni convenienti intorno a coloro, che 6-Metenf. ’ aveano cofpirato contra di Lodovico Pio. Furono tutti concordemente giudicati incori! nella pena della teila. Ma il buon Impera-dore volle, che la Cl^nenza andaife innanzi alla Giuilizia, con decretare a i Laici il nirfi Monaci, e a i Monaci la relegazione in qualche Moniilero. Cadde quello lieve gailigo fopra i tre Abbati fuddetti I¡.duino, Eli/acaro, e Walla. JeJJe Vefcovo di Amiens fu depoilo . Altri Vefcoyi ed Ecclefiailici fpontaneamente elefiero 1’e-filio, con fuggire in Italia, e ricoverarli lòtto la protezion di Lottario. Vi reilava da decidere il punto dell’Imperadrice Giuditta. Sopra di ciò era fiato confultato il fommo Pontefice Gregorio , e la fentenza fua fu , che fi avelfe per nulla ed infuiTillente la di lei Monacazione, e concordi colla fanra Sede andarono i Tefcovi di Francia. Però come fcrive Tegano (¿), jubente Gregorio Romano Fon- ^ Jj1^' tifice cum alioruni Epifcoporum juflo judicio , ella fen venne ad A- Lodov. Pii quisgrana con riaifumere gli abiti Secolareschi ; ma prima le fu pre- cap.39. lcritto di purgarli da gli oppolli reati. Il che fi fece fecondo i biafi-mevoli riti di que’tempi, cioè con efibirfi un Campione d’eiia pronto a provare la di lei innocenza col duello. E pofciacchè non coni-parve accufatore alcuno, fu accettato il di lei giuramento per ¡:ruo-va ballevole della fua onellà. Dopo di che Pippino, e Lodovico Figliuoli dell’Imperadore, lieti per d’ accrefcimento fatto a i loro do-■minj, ebbero licenza d’andarfene rumo in Aquitania, l’altro in- Mm 4 Ba-