34 Annali d’ Italia; (a) Daniel Hiflo ire de Franco T. I. e Cuco, Miniftri primarj del Re Clotario, con un fegreto sbruffo di mille ioidi d’oro per cadauno. Ehbirono poi al Re Clotario per una volta foia trentafei mila foldi d’oro; ed avendo que’Cónfiglie-ri lodato il partito, fu cattata la Capitolazione precedente, nè altro in avvenire fi pagò da i Longobardi. In tal congiuntura fu fti-pulato un Trattato di pace ed amicizia perpetua tra i Franchi e i Longobardi. Il fatto è credibile, ma per conto del tempo concorrono le circoflanze a farci credere, che la fpedizione di quelli Am-bafciatori feguiffe nell’Anno 613. o al più nel 614. coll’ occafione, che il Re Agilolfo volle congratularfi col Re Clotario per gli profpe-rofi fuccetti, che aveano unita in lui folo l’ampia Monarchia de i Re Franchi. Il Padre Daniello (a) ha acconciata quella Cronologia di Fredegario con dire, che gli Ambafciatori luddetti furono fpediti non già dal Re Agilolfo, ma bensì* dal Re Adaloaldo. Ma Fredegario fcrive ab Agone Rege, ed è certo, che Agone fu lo ftef-fo che Agilolfo. Ora al Re Agilolfo fuccedette nel Regno de’Longobardi Adaloalxlo fuo Figliuolo, nato nell’ Anno 602. e già proclamato Re neiP Anno 604. tuttavia nondimeno in età incapace a governar Popoli, e però bifognofo della tutela della Regina Teode-linda iua Madre. Venne a morte in quell’ Anno nel dì 7. di Maggio San Bonifico IV. Papa. Molti /Mefi flette vacante la Cattedra di San Pietro, ed infine fu confecrato Romano Pontefice Deusdedit, cioè Diodato, di nazione Romano. Vuole il Padre Pagi, che ciò ieguiffe nel dì 19. di Ottobre; ma Anaftafio Bibliotecario notò la di lui confecrazione al dì 13. di Novembre. Di grandi tremuoti ancora fi fecero fentire in Italia, a? quali tenne dietro il fetente morbo della Lebbra. Non so io dire, fe quello malore fotte dianzi incognito, o pur folamente raro in Italia. Ben so, che il medefimo ne’Secoli fuiTeguenti fi truova collante e vigorofo per tutta l’Italia, e fi dilatò ne’Regni circonvicini, di maniera che poche Città Italiane vi furono col tempo, che non avettero o molti o pochi infetti di quefto male sì fporco ed attaccaticcio, con etterci in affais-fimi luoghi per cagion d’etto fondati Spedali de’Lebbroiì, a’quali fu ciato poi il nome di Lazzaretti da Lazzaro mentovato nel Vangelo. Fra gli altri motivi, che noi abbiamo di ringraziar la divina clemenza per più benefizj compartiti a quelli ultimi Secoli, che a i precedenti, c’è ancora quello di vederci liberi da quello brutto Spettacolo, troppo rari oramai effendo i Lebbrofi, che dalla Romana Carità fono oggidì accolti, curati, e guariti. Paisò ancora in quell’Anno alla patria de'Beati nel Moniilero di Bobbio S^n Coloni' bano