5^o Annali d* Italia. sì Sconcertato, ben prevedendo i fieri difordini , che poi Succede-rono . Mando al Figliuolo Lottarlo la Corona , la Spada ,e lo Scettro ornato d’oro e di gemme, cioè le Infegne Imperiali, con ricordargli di mantener la fede a Carlo fuo Fratello e all’Impera-drice fua Matrigna , e di lafciar godere e di difendere la porzion de gli Stati ad effo Carlo aflegnata . Ammonito da Dragone Vefco-vo di Metz fuo Fratello di perdonare al Figliuolo Lodovico, volentieri protetto di farlo , ma con ordinare a gli aitanti di avvifarlo , che riconofceffe i fuoi falli, e maffimamente quello d’ aver condotto il Padre a morirfi di dolore. Finalmente in mezzo alle orazioni de’Sacerdoti, con fomma umiltà e raffegnazione pafsò a miglior vita nel dì 20. di Giugno dell’Anno prefente in età quafi d’ Anni feflantaquattro, e il Corpo fuo fu Seppellito nella Bafilica di Santo Arnolfo di Metz . Principe gloriofo per l’infigne fuo amore e zelo della fanta Religione e della Difciplina Ecclefiaftica, per la premura della Giuftizia , per la Coftanza nelle avverfità , per la munificenza verfo i Poveri, e verfo il Clero Secolare e Regolare: Principe, che non ebbe pari nella Clemenza e nella ManSuetudi-ne, ed in altre Virtù, per le quali fi meritò ben giuftamente il titolo di Pio ; ma ftranamente sfortunato ne’Figliuoli del primo letto , tutti ingrati a così buon Padre, cui fecero provar tanti affanni, e troppo amante della feconda moglie , e dell’ultimo de’Figliuoli, onde ebbero origine tanti Sconcerti, de’qualis’è fatta menzione. Allorché Succedette la morte del Padre, flava Lottario Imperador® in Italia, ed avvifato di quel funefto avvenimento, fpedì toilo, } Nithar- fecondo la teftimonianza di Nitardo (a), de i Meifi per tutta la Hijhr. Francia con far Sapere, ch’egli a momenti andrebbe apoíTeder P Imperio : un pezzo fa a lui aflegnato, con promeifa di confermare, anzi d’accrefcere a cadauno i Governi, i Benefiz],e gli onori , che prima godevano , e con varie minaccie a i disubbidienti. Diede egli principio ad un’Epoca nuova, che s’incontra Spefío ne’Suoi Diplomi. PoScia fi accodò all’Alpi; ma prima d’inoltrarfi volle Sapere come foffero difpofti gli animi de’Nobili e de’Popoli oltramontani. Nulla meno meditava 1’ambiziofo Principe, che di aiforbire tutta la Monarchia de’Franchi, íenza curarfi delle prometee de’i giuramenti flirti al Padre . Colla fpedizione di alcuni AmbaSciatori al Re Carlo Suo Fratello , che era paifato in Aquita-nia, fi ftudiò di addormentarlo, con ifpacciarfi pronto a mantenere quanto dianzi egli avea promeiTo; ma con pregarlo, che per allora defiftefTe dal perSeguitare Pippino li. Figliuolo del defunto