(a) Anonymus Salernitan. P.l-ralipomen. p. li. r. a. Her. Italic. (10 Erchsm-penus Hifl. Princiy. Langobard. (a) Antiquität. Italic. DiJJerlat. 27, 464 Annali d Italia; fue fi leggono nell’Epitaffio a lui pollo in Salerno, dove ebbe le-poltura , a noi confervato dall’Anonimo Salernitano («). Ivi fi dice, ch’egli era della ilirpe de Longobardi, e riportò vittoria de’ Greci . Si aggiugne di poi: PERTULTT ADVERSAS FRANCORUM SAPE PHALANGAS, SALVAVIT PATRIAM SED, BENEVENTE, TUAM . SED QUID PLURA FERAM? GALLORUM FORTIA REGNA NON VALUERE HUJUS SUBDERE COLLA SIBI. Perchè quello Principe mancò di vita (/>) fenza lafciar dopo di sè prole malchile, fu eletto per fuo Succelfore un altro Grimoaldo già l'uo Teforiere, cognominato Sto/efaiL’Anonimo Salernitano ci fpiega queila parola con dire al Gap. 29. Defuncto itaque Grìmoald, lldnci filius Gnmoald ( qui Lingua Theodifca, qua ohm Longobardi utebantur, Storefev^ fuit appellatus ; & nos in noflro e-loquio : Qui ante obtutum Principum & Regum milites hinc inde fedendo prccordinat , poffurnus vocitare ) in Principali digni-tate ejl elevatus. Di coltui dice gran bene Erchemperto , all'incontro gran male 1’ Anonimo Salernitano, ficcome vedremo andando innanzi. Si vuol anche avvertire, che fra i regolamenti fatti tra Carlo Magno per l’Italia, vi fu ancora quello della Zecca, cioè il Privilegio e diritto di battere Moneta. Di quello godeva ab antiquo la Città di Romane, i Romani Pontefici cominciarono a battere Soldi e Denari d’oro, d’argento, e di rame col Nome proprio, e con quello dell’Imperadore Sovrano. Altrettanto faceano Pavia, e Milano, e Lucca nella Tofcana. Ho io ultimamente fco-perto, che la Città di Trivigi avea anch’ella la Zecca pel Ducato del Friuli. Verifimilmente anche Spoleti godea la fleiTa prerogativa , ma fenza che finquì Moneta fi fia trovata ipettante a quel Ducato. Non vollero eifere da meno i Principi di Benevento , ficcome quelli, che fi sforzarono di ritenere la fovranità : però fi truovano anche le loro Monete. In queito Secolo ancora, o pure nel ful'feguente, anche i Dogi di Venezia cominciarono a battere Moneta, ficcome parimente i Duchi di Napoli. Di tutto ciò ho io recate le pruove nelle mie Antichità Italiane (c). Anno