Anno D C X I I I. ìpfo ; fermr enlm dixiffe : fi certum fciret, & ipfe crederei . Da q vi e il e parole han voluto inferire alcuni , che il Re Agilolfo fotte tuttavia 0 Pagano, o Ariano: ma infuttiflente è l’illazione. Aveva egli già abbracciato il Cattolicifmo ; ma era tuttavia fluttuante intorno al credere , o non credere conforme alla Dottrina Cattolica il Concilio Quinto Generale. Poiché per conto della Regina Teodelin-da, Tappiamo di certo per le Lettere di San Gregorio Papa, eh’ etta non fapeva indurii ad abbracciar quel Concilio ; ed avrebbe potuto infinuar queile mattime al Figliuolo A do loaldo . Però non fon datirare le parole del Re Agilolfo alle difeordie troppo effenziali, che vertivano tra i Cattolici, e gli Ariani, ma sì bene alladilcor-dia nata fra i Cattolici per cagione del Quinto Concilio, di cui parla la Lettera di San Colombano , e nata per ignoranza di chi non intendeva , o per arroganza di chi non voleva intendere la retta intenzione, e dottrina d’etto Concilio Quinto. Anzi di qui fi può chiaramente ricavare, che il Re Agilolfo era entrato nella Chie-fa Cattolica, e faceva conofcere il fuo zelo per l’unità e quiete della medefima : penfiero che non fi farebbe mai prefo, fe Pagano o A-riano ei fotte flato» Anno di Cristo dcxiv. Indizione il. di Bonifazio IV. Papa 7. di Eraclio imperadore 5. di Agilolfo Re 14. L’Anno III. dopo il Confolato di Eraclio Augusto. Funestissimo riufeì quefl’ Anno alla Repubblica Criilia-na , perciocché per atteftato di Teofane (a), e della Cronica(a) Thcoph* Alettandrina ( b ) , i Perfiani non trovando argine alcuno alla lor potenza , dopo aver fottometto Damafco , e molte altre Città dell’ AUxandr. Oriente , entrati nella Paleilina , prefero in pochi giorni la fanta Città di Gerufalemme . Non lafciarono indietro i furibondi Barbari crudeltà veruna in tal congiuntura. Uccifero migliaia di Cheri-ci, Monaci, facre Vergini, ed altre perfone ; diedero alle fiamme il Sepolcro del Signore , ed infinite cafe ; fmantellarono tutti 1 più nobili Templi d’eifa Città, ed afportarono il vero Legno- della fanta Croce, con tutti gl’innumerabili facri vafi di quelle Chie-f'e . Zacheria Patriarca di quella Città con altre migliaia di quel Popolo fu condotto fchiavo in Perfia , Quefla difgrazia tratte le la-