42.8 Annali d’ Italia: Quello Abbate celebre perla Tua Nobiltà, ma più per la fua rara Pietà , e per molte altre Virtù , fu fcelto da Carlo Magno probabilmente o nel precedente , o nel prefente Anno , perchè fervide di Cordigliere , e primo Miniftro al Figliuolo Pippino Re d’ Italia. Come fi portalle egli in quell’ impiego , gioverà intenderlo dallo ileflb Pafcafio, che cosi ne parla : Jujìitiam vero quantum feclatus fit, tefiis ejl Francia , & omnia Regna terrarum Confultu Jibi jubmif-fa, Maxime tamen Italia , qucc Jibi commina fu erat , ut Regnum & ejus Regem Pippinum juniorem ad. fiatum rei pub he ce , & ad Religio-nis cuLtum utiliter , /«/?£ , atque diferete honejhus informaret. Ubi tantam promeruit laudem, ut ad quibufdam , ita ut jertur , non Homo , fe prò virtutis amore Angelus prcedicaretur. Seguita poi a dire, che Àdalardo non guardava in faccia ad alcuno , allorché fi trattava di far la giù ili zia , nè dubbio v’era, che entraffero a lui regali . Trovò egli de’prepotenti nelle contrade d’Italia, che fa-ceano delle angherie al bailo Popolo. S’ applicò a fradicar quelli abufi , fenza metterli fuggezione d’ alcuno , e proccurò , che daper-tutto avefie luogo la giuilizia , e ne folle banditala Violenza. Andò pofeia Adalardo a Roma , e s’introdurti prerto Papa Leone con tal credito e familiarità, che erto Pontefice ebbe a dire, che fe fi folle ingannato a credere ad erto Adalardo, a niun altro Franzefe avrebbe egli creduto nell’ avvenire. Rimefia in trono limpera-drice Irene , fpedì in quell’ Anno al P».e Carlo per fuoi Ambafciato-(.») Annales ri ( <2 ) Michele già Patrizio della Frigia, e Teofilo Prete. 11 fug-^cUan°rLBlgett0 della loro ambafeiata fu di notificargli le mutazioni feguite in Collantinopoli , e di llabilir pace con elfo Re : al che è da credere , che deffe mano il buon Re, il quale in fegno anche di amicizia reftitùì in libertà Sfinnio Fratello di San Tarafto Patriarca di Collantinopoli, che già era llato prefo in guerra probabilmente nell’ Anno 788. allorché 1’ Armata Greca fu disfatta da Grimoaldo, ed Ildeprando Duchi. Ebbe da fare anche in quell’Anno Cario Magno co i Safìoni , nel paefe de’quali s’inoltrò collarini ; fece, dovunque arrivò , darli de gli ortaggi ; e menò feco altri di quegli abitanti, con dividerli fecondo il folito in varie Provincie, Succedette ancora un fatto d’ armi tra gli Sciavi Settentrionali , benché Pagani, pure fedeli a Carlo Magno , e i Sartoni abitanti di là dall’ Elba , con rertar lui campo quali tre migliaia di quelli ultimi. Accadde ne’medefimi tempi, che Felice Vefcovo d’Urgel in Catalogna, nominato di fopra, non folamente rinoveilò le fue Ereiie, ma le difefe ancora in un Libro, che diede alla luce. La riputazione in V