I IO Annali d' Italia: da refiflergli. E perch’ egli volle far menzione del Tipo Imperiale portato a Roma, Troilo Prefetto l’interruppe, dicendo, che qui non fi trattava di Fede , ma di delitti diStato : foggmgnendo : Noi (iani tutti Cnjliani ed Ortodoffi, tanto noi, quanto i Romani. Replicò allora il Pontefice : Piacejfe a Dio -, ma ai Tribunale di Dio ve ne dimanderò w conto un giorno, in quanto a i Saraceni proteflò di non aver mai icntte Lettere a qu.e’ nemici del Criflianefimo , nè lor mandato danaro : {blamente avea data qualche limofinà a i Servi di Dio, che venivano da quelle parti, ma non mai ai Saraceni. Gli fu parimente oppcflo di avere fparlato della beatifìima Vergine Maria 4 Di quello misfatto gli Eutichiani Monoteliti foleano incolpare i Cattolici, quafichè quelli foffero Nelloriani . Ma il Papa pronunziò toilo fcomunica contra chi non onorava lafantiffima Madre di Dio fopra Ogni altra creatura, a riferva del fuo divino Figliuolo. Poi veggendo , che gli empj Miniilri feguitavano a mettere in campo sì mendicate , e slombate accufe, li fcongiurò di far preilo quel che intendeano di fare , perchè così gli proccurerebbono una gran ricompenfa in Cielo . Levoiìì il Sacellario , e recò all’ Impera-dorè r awifo dell’ efame ; pofcia ritornato, fece portare nel pubblico Cortile , dove era gran folla di Popolo, il Papa in una fedia, perchè a cagione della iua infermità non potea camminare , e nè pur tenerli ritto in piedi . Quivi dalle guardie gli fu levato il Pallio Archiepifcopale, il mantello con tutti gli altri abiti, in guifa che rimafe quali nudo . Pofcia pollogli un collare di ferro al collo , il traifero fuori del Palazzo, menandolo per mezzo alla Città, co.ne condennato alla morte. Egli con volto fereno fofferiva tante ingiurie, e la maggior parte del Popolo fpettatore piangeva e gemeva a così indegno fpettacolo . Fu condotto in prigione , e lafciato fen-za fuoco , benché allora fi facefie fentire un freddo intollerabile. Le Donne nondimeno del Guardiano mofTe a compaffioné il pofero in letto , e il coprirono bene con panni, acciocché fi rifcaldaffe ; ma egli fino alla fera non potè parlare . N el giorno feguente 1’ Imperadore fu a vifitare il Patriarca Paolo, che era gravemente malato , egli raccontò quanto era avvenuto del Papa. Allora Paolo volgendoli verfo la parete , difle : Oimè ! quejìo ancora per accrescere la mia condanna ! Interrogato da Coflante , perchè parlafie così , rifpofe , effere ben cofa deplorabile il trattare in tal forma , chi era Romano Pontefice . E pofcia fcongiurollo di non farne di più , che troppo ancor s’ era fatto . Morì da lì a poco il Patriarca Paolo 7 e trattofli di dargli per Sue-