292 scosto il loro dissenso (1). Fastidioso disagio era anche diffuso tra il popolo, fiaccato forse dalla sorpresa di imprevista energia (2), ma non spento. Una qualunque circostanza propizia facilmente lo avrebbe risvegliato, come si manifestò alla morte del patriarca Pietro, il maggior attore della resistenza. Allora gli avversari della politica ducale ostentarono il pensiero contrario al governo, partecipando, con significativo gesto, agli onori tributati alla salma di colui, che era stato e restava il simbolo dell’ opposizione (3). Per quanto il cronista si sia industriato a esaltare la sincerità dell’intesa tra patriarca e duca, fatti e circostanze, che non potevano esser occultate, smentiscono il suo asserto. Gran moltitudine di Yenetici accompagnò, non senza scopo, la salma dell’ardito lottatore all’estrema dimora nella metropoli di Grado dall’ultimo non spontaneo soggiorno in Rialto, dove fu colto dalla morte (4). Il postumo omaggio reso al defunto esprimeva il sopravvivere di uno spirito non ancora superato. L’arcivescovo Vitale non era dotato di animo forte quanto il predecessore, e fu incapace a resistere alla volontà ducale. Cedendo a questa si rassegnò a consacrare quale vescovo di Torcello 1’ eletto Domenico: ma, nell’atto di piegare alla violenza morale sopra di lui esercitata, non mancò di elevare esplicita e dignitosa protesta, che era la eco, ormai affievolita, di voce che si spegneva (5). Non meno tormentata era l’esistenza fuori dalla cerchia della patria terra. La minaccia corsara era avanzata fino alla soglia di casa, e seminava di insidie il cammino battuto dagli ardimenti dei navigatori. Slavi e Saraceni incrociavano sull’Adriatico. Per identità di obbiettivo, erano tacitamente alleati contro la marina veneziana, principale ostacolo opposto con tenacia e fermezza alle (1) Lettera di Giovanni Vili a Delto e a Domenico di Olivolo e a Leone di Caorle del 1 dicembre 876 (Monticolo, p. 319, 323 ; M. G. H., Epist., VII, p. 14, 24, n. 17 « 26). (2) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 117 sg. ; Origo eit., p. 135 sg. (3) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 125 : cuius corpus maximo cum honore Venetici ad Oradensem urbem deportantes, ante sanciae Euphemiae ecdesiam in atrio sepellierunt. (4) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 124 : Petrus vero patriarcha post paucum tempus ad Rivoaltum adveniens in sancti Iuliani basilica ospitatus est. (5) Iohan. Diac., Chronicon cit., p. 126.