'Anno DCXXVI. 55 Intanto l’Imperadore Eraclio , ficcome abbiam da Teofane (a) , avendo divifo F Efercito in due , ne diede una parte ¿Teodoro (a)Tcopfí; Curopalata, cioè Maggiordomo Maggior della Corte., iuo Fratello ,‘nCkronic. acciocché andaffe incontro a Sae General di Cofroe, che conduceva un’ Armata di beila gente sì, ma di nuova leva • Coll’ altra parte ef- 10 Imperadore s’ incamminò veriò il paefe de’ Lazj , iìtuato nella Colchide lui fine del Ponto Eulìno , o Iki del Mar Nero. Non sì torto Teodoro fi trovò a fronte di Sae, che attaccò la zuffa . Levofìi in quello liante un temporale , che regalò digroísa gragnuola i Perenni , lènza che ne toccaffe a i Criftiani, fopra i quali era iereno 11 Cielo : e ciò fu confiderai) per miracolo . Seguitarono elfi Cri-iliani a menar'le mani , tantoché mifero in rotta il nemico , di cui non poca parte trovò quivi la lèpoltura . Arie d’incredibil fdegno Col’roe contra di Sae all’avvifodi quella perdita , e comandò, che veniffe alla Corte. Ma il milero per F afflizione e difperazione caduto infermo terminò per illrada i luoi giorni . D’ordine nondimeno del barbaro Re condotto alia Corte il di lui cadavero làlato , fu efpollo a gli oltraggi del Popolo , e caricato di ballonate , lenza che elio rifpondeffe una parola , o gittaffe un fofpiro . Aveva intanto 1’ Imperadore Eraclio ( b) per mezzo d’ Ambafciatori, e con regali (b) Nkeph. trattato co i Turchi, appellati Cacari , anch' effi di nazione Unni e l"Brev-H,fi-Tartari, a fine di muoverli a’ danni de’Perfiani. In fatti colloro, rotte le Porte Cafpie ( m’immagino io, che fieno le Porte o Chiu-fe del Monte Caucafo) piombarono da quelle parti addoffo alla Per-fia, dando il guaito dovunque capitavano , e facendo prigioni quanti cadevano nelle loro mani. Era Capo di colloro Ziebelo , che dopo Cacano veniva riputato il più temuto e llimatcu Signore fra gli Unni , o fiafra i Tartari. Trovandoli l’Imperadore in quelle vicinanze , volle coitui abboccarli feco , e 1’ abboccamento legni preffo a Fi fili. Città de’Perlìani, i quali dalle mura furono fpetta-tori di quel congreffo . Appena giunfe Ziebelo davanti 1" Augnilo Eraclio, che balz.ito da cavallo fi gittò dilialò colla faccia per terra, onore infolito fra’ Criftiani, ma praticata da que’Barbari ver-fo i loro Principi. Altrettanto fece tutto l’Efercito Turchelco, che era con lui. Fece làpere l’Imperadore a Ziebelo, che rimontaffe a cavallo, e s’accoftalìe . Così lece egli, e quando fu alla prefenza iua, Eraclio fi cavò la corona di capo , e la pofe in quello del Barbaro, con chiamarlo anche Figliuolo. Invitò a pranzo lui , ei fuoi Baroni, e terminato che fu il convitodonò a lui tutti i vafi e gli utenfili con un manto Regale , ed orecchini di perle, e a i di lui ' D 4 Ba~