Annali d’ Ita l.ia, j (a) S:gon. de Regn. Italia l. 2. (b) Baron. (c) Paulus Dìaconus l. s■ c.36. cui jDiroIe tnn data occafione ad una difputa, pretendendo il Sigo* ni® (a), e il Cardinal Baronio (¿) , che nella Bafilica Romana di San Pietro ad Vmcula fi ergeiTe quell’Altare , e all’incontro gli Scrittori Pavefi, che ciò fu c ce de ila nella Cbiefa Parrocchiale tuttavia Armai. Ecc. efiilente in Pavia di San Pietro ad Vincula. E veramente i tetti di Paolo dicono, chele Reliquie di San Sebattiano furono portateci Urbe Roma, e non già ad Urbem Romani, come immaginò il Cardinal Baronio, che s’abbia quivi a fcrivere. Potrebbe eÌTere che circa queflt tempi accadefle ciò, che narra il fuddetto Paolo (c) di Alachi , o ila Alachifo Duca di Trento . Governava il buon Re Bertarìdo col Re Cuniberto fuo Figliuolo il Regno Longobàrdico con tutta amorevolezza, e giuilizia, facendo godere ad ognuno un’in-vidiabil pace e tranquillità, quando il fuddetto Alachi turbò quello fereno con accendere da lì innanzi un grande incendio , che cotto la vita ad ailaiffima gente . Nacquero contefe fra lui e il Conte, o ila Governatore della Baviera, la cui giurifdizione fi ftendeva allora pel Tirolo fino alla Terra di Bolzano. Si venne all’ armi, e riu-fcì ad Alachi di dare una gran rotta ai Bavarefi. Per quella fortunata azione falì forte coltui in fuperbia, di maniera che cominciò a cozzare col proprio Re, e ribellatoli conrra di lui, fi fortificò in Trento. Portofìì in perfona il Re Bertarìdo con armata mano, per giitigare l’infolenza e fellonia di coilui, e l’affediò in Trento. Ma ut’cito un dì all’improvvifo fuor della Città Alachi con tutta la. fua guarnigione, sì furiofamente fi fcagliò fopra 1’ efercito Regale, che obbligò lo ilefl'o Re a menar ben le gambe. Era Alachi amato non poco dal Re Cuniberto, acagion maffima-mente del fuo valore; e ciò gli giovò non poco , perchè frappofto-iì il medefimo Figlio appretto il Re fuo Padre, tanto fece, che gli ottenne il perdono, e rimifelo in fua grazia: cofa nondimeno mal volentieri fatta da, Bertarido, perchè ben conosceva il mal umore , ed inquieto genio di coilui , e desiderava di riiparmiare al Figliuo- lo , e a i Popoli qualche gran malanno, ficccme col tempo avvenne . Fu più volte perciò in penfiero d’ucciderlo ; ma Cuniberto , che fi figurava in Alachi una foda fedeltà per 1’ avvenire, lempre gl’impedì il farlo; anzi nonrifinò mai di fupplicare per lui, finché gii ottenne anche il, Ducato, o fia Governo di Brefcia , contuttoché reclamaiTe il Padre, con dire al Figliuolo, ch’egli andava cercando il proprio malanno, e di aggiugnere lena ad un nemico e traditore. In fatti, dice Paolo , la Città, di Brefcia conteneva e fempre ha contenuto nel fuo feno una grati moltitudine di Nobili Longobar-. * di ;