La colpa di Urbano VI nell'origine dello scisma. 133 d; : : che se oltrepassò i limiti voluti della prudenza, fu un grave e' i ore, ma che è facile a spiegarsi per la gravità del male. Ur-b;ùio VI rese ancor più grave quest’errore coll’indugiare a quando .. già troppo tardi la nomina di nuovi e ottimi cardinali, appar-tt ;, enti a diversi paesi.1 Inoltre devesi ben considerare, che le misure riformatrici del p. >a significavano una completa rottura colla fatale epoca avi-r oriese non solo sotto l’aspetto ecclesiastico, ma anche sotto quello pi litico. L’aspra ammonizione data da Urbano ad una parte dei cardili, :i di lasciare la corte e di ritornare alle loro sedi vescovili mirava ni n solo a togliere grandi e rovinosi abusi, ma con ciò si doveva a he rompere la prepotente influenza francese nella corte papale e porre fine alle insistenze perchè si tornasse ad Avignone. Per lo s sso motivo Urbano disegnò la nomina di cardinali da tutti i p; si della cristianità, volendo di nuovo far prevalere la posizione u,:¡versale del papato romano, la quale durante il periodo avigno-n< >e era di tanto scapitata. Di qui anche i suoi rapporti amichevoli (^'Inghilterra. Più chiaramente d’ogni altro dei suoi contemporanei, quest’uomo energico comprese che il papato — se voleva ri-s >ndere alla sua propria missione — d’ora in avanti non doveva p ii appartenere ad una singola nazione e che doveva uscire dalla i rchia parziale degl’interessi della Francia. La liberazione del papato dalla preponderante influenza francese divenne così il programma di Urbano.2 Ma era inevitabile un contraccolpo di reazione; l’impetuosità di esso mostrò chiaramente quanto il male già fosse progredito. Una colpa senza confronto maggiore che non al papa è da ascriversi ai cardinali mondani. Senza dubbio colla mancanza di carità •ostolica e colla irrefrenata violenza del suo carattere Urbano 1 iede loro pretesti a gravi e giuste lamentanze. Ma, invece di supportare con pazienza le debolezze del loro eletto e di opporre na moderata resistenza alle disposizioni ingiuste, o che tali parevano, di Urbano, i cardinali, incoraggiati dal re di Francia, che \ide seriamente minacciata d’improvviso la sua influenza sugli affari ecclesiastici, arrivarono subito agli estremi. Servendosi del pretesto delle turbolenze prima e dopo il conclave, ebbero l’audacia di deporre il pontefice da tanto tempo riconosciuto legittimo per punirlo della sua mancanza di riguardi e di provocare • La nomina idi 29 cardinali, dei quali solo 3 francesi, avvenne, secondo lo Struttierz (629), il 17 sett. 1378. Pubblicò una lista dei cardinali nominati ila Urbano VI nel 1378 (VkhiV Vn mnntucrU de ftnintr-Croir (!• Jérutaletn, in !/(!I. darcht'ol. et d’hUt. XXVIII (1908), 363 ss. 2 Questa £ l'opinione, senza dubbio Riusta, del Lixdser (Vrbnn VI, 413). Cfr. la nota del Hofler a Patencoriit 441 e le conclusioni del Tei pel in Tùh. Tlicnlog. Quartaìxchrift 1859, 157-160.