ai.4 Ijkpt II Ci|Mil* 2 Ka«r«io IV. 14.11 1«4< Sotto Kuirrnio IV fu pure atabilita. a quanto vira drtio a*- lo prescrizioni d'un'antica kg*«- della Chi**«, la coaldrtu *m praWoao in virtù della quale i magistrati giudiziari! e «il «rvr« dei poveri due volte al me*e visitavano I prigionieri. laUrr vano orni carcerato, mit¡cavano in dati ca»i le prò*, co» te vano accomodamenti fra creditori e debitori ed anzi in v*** *• casi mettevano in libertà i prigionieri. Guidati dalla bella ohm a» i-ri*liana, che la prigionia d'un reo non ha per scopo la pero i w di lui. ma la tutela dell'ordine pubblico e ae possibile U ■ r* ramento del delinquente, I signori dello Stato poatttrio. nelU qualità di anime e promotori della vera civiltà, al sono quindi *i * zati di dar forma benigna ed umana al ni «tema carcerarti -■ * in un’epoca, in cui su questo campo di «olito regnava «re* « come costumanza giuridica bi crudezza e un rigore »enza Tir-1 ^ Un lato deil’attirità di Eugenio IV nel suo governo anig* «* me tanto più minuto in quanto che contro quel ponteAce far- ■*>* elevate gravi acruae precisamente per quando punto. K ven> »otto di lui non ai verificò la riforma generale della coatdtJ; » » cui vernava la Chiesa, coloro però. 1 quali accusano Eogea.1 IV per queeto titolo, non al aono proposta la questione. •* ta f* '** fo«M allora possibile slmile riforma wnirrnml*. * A tale questione è a tato risposto in forma negatila da poranei veramente avveduti t amanti della riforma. Giaza- ■**. diceva 8 Bernardino da Stana, «^avvererà una riforma detta ( ' *•