126 Libro I. Capitolo 2. Lo scisma e le. agitazioni degli eretici (1378-1406. L’effettivo riconoscimento di Urbano VI da parte dei cardinali giunse al massimo quando l’8 maggio con lettere sottoscritte di propria mano costoro annunziarono all’imperatore e a tutti i fedeli cristiani l’elezione e l’incoronazione del nuovo capo supremo della Chiesa. ' Tutti questi furono atti affatto volontarii, pei quali non si poteva parlare di timore alcuno da parte del popolo romano; anche astraendo completamente dalle testimonianze del fautori di Urbano, non si può addurre d’altronde la minima prova, che i cardinali i quali nel tempo immediatamente seguito si mossero in piena libertà, abbiano considerato Urbano VI come illegittimo.2 Conformemente a questo il nuovo pontefice fu da tutti, anche dai cardinali che risiedevano ancora in Avignone, riconosciuto e salutato come papa validamente eletto secondo il diritto civile e canonico.3 Certamente non sarebbe mai venuto in mente a nessuno di contestare l’elezione di Urbano VI, se questi avesse governato secondo la volontà dei cardinali mondani, che dalla deserta e malsana Roma sospiravano la gaia città del Rodano. Ma ben presto si conobbe che il nuovo papa non era propenso a rinunciare alla sua indipendenza. Tutti i contemporanei riconoscono concordi, che Urbano VI riuniva in sè grandi e rare qualità, che sopratutto si distingueva per austerità di costumi, semplicità e moderazione. Celebravasi inoltre la coscienziosità e lo zelo, con cui adempiva i suoi doveri ecclesiastici e si narra, * che pur coricato soleva prendere in mano la sacra Scrittura, che portava sempre un cilicio di crine e osservava rigorosamente le prescrizioni ecclesiastiche sul digiuno. Negli affari era assai esperto. Gregorio XI aveva affidata a lui la carica di cancelliere in sostituzione dell’assente cardinale vice-cancelliere:1' il Prignano l’aveva amministrata esemplarmente e si era acquistata una straordinaria conoscenza degli affari. La nota caratteristica della sua natura era la gravità e il rigore: nulla quindi egli avversava di più che la simonia e la vita secolaresca e corrotta nell’alto e nel basso clero.8 1 I documenti presso Valoib 412: cfr. Kschbach 7 e Finke, Popalchro-ttik :i44. 2 Ciò avverto a ragione Valois 413-414. * L’arrivo della lettera di congratulazione del cardinali avignonesl è ricordato dall’autorevolissimo Cristoforo da Piacenza nella sua * lettera del 24 giugno 1378. Archivio Gonzaga; v. App. n. 12. 4 Tubo». de Xiem I, 1. » Cfr. la ’lettera In App. n.° 11 e Bau ita aste*, Apott. K nuclei 100. « Loc. elt. <'fr. Stefani 1!>7 ed. App. 330-331: Ijlxdser. Vrban VI 411 s. : C.\l'ECKLATRo 203 ; Siebiking 11, n. 1 e Vaiois 382; Uu’CK V 2, t>77.