Hus. 167 Come le dottrine di Wicleffo, così anche le massime del mae-di Praga dovevano di necessità condurre ad una rivoluzione - - ale, qualora sulle basi di esse si fossero trasformate le esistenti izioni di possesso, anzi ad un rivolgimento, di cui non si po-mai prevedere la fine, poiché il giudizio sulla legittimità si cambiava coile opinioni religiose. Solo i «fedeli», cioè i seguaci di Hus, avevano diritto di possedere e anche questo solo fintanto le loro convinzioni concordavano con quelle dominanti nel •-e. Non occorre mostrare più da presso, come in tali teorie consta la soppressione di tutto il diritto privato, e quali terribili ci nseguenze debba trarre a sè anche il solo tentativo di prendere isti principii, apparentemente derivati dalle dottrine della reli- < ne cristiana, come norma della ricostruzione di un nuovo ordine iale, poiché le guerre degli hussiti scoppiate più tardi in parte ino avuto un carattere oltre modo sanguinoso appunto perchè si >ivevano mettere in pratica tali idee.1 Dichiarata la guerra al-ì "rdine sociale, Hus mise in dubbio ogni potere dello Stato quando ’pugnò la validità della tesi wiclefiìana, che nessun uomo, che ; uanga ostinato nel peccato mortale, può essere signore mondano, scovo o prelato, «perchè allora la sua signoria terrena o spirile, il suo ufficio e la sua dignità non è approvata da Dio». Può restare il dubbio, se Hus abbia previste le conseguenze ntro siffatte dottrine, che dovevano perpetuare l’anarchia nello >tato e nella Chiesa, è stato un atto di legittima difesa.2 Le congruenze delle dottrine bandite da Hus si manifestarono subito la terribile rivoluzione boema, nella quale fu messa in pratica ¡ea di una repubblica democratica e di un ordinamento sociale »ndato su base comunistica. Il periodo internazionale del radicalismo czeco, che presto « si iece terribilmente sentire»,3 come in Polonia così anche in Ger- 1 Giudizio dello Zöllner, Zur Vorgeschichte des Bauernkrieges (Programmi» del ginnasio Vitzthum dl I>resda, 1872) 34-35. 2 Zöllner loc. clt. Helfert, Hus 259ss. Al già citato (p. 78) giudizio rii I- Blanc aggiungo qui ancora lo parole del più recente apologista del hus-'¡tismo. Ernesto Denis nella sua opera Hus et Ja guerre des Hussite* (Parjs ! S'S) p. i osserva : < Avee Huss commence réellement la revolution qui doit se ■•'rmincr par la destruotlon de l’unlté eatholiqne». V. ora anche la tagliente ritira di Hauck su Hus (loc. cit.), che con ciò si manifesta scevro dai tradizionali pregiudizi protestanti a favore del « riformatore » ceco. 3 Ofr. Bezotj) 113s. e in Sybel’* Histor. Zeitsehr., nuova serie V, 18». ■Unssen-Pastor. Gesch. des deutschen Volkes II 426s. Su missionari hus-s tl nella diocesi di Ramberga negli anni 1418-1421 cfr. Haupt 31 ss. Ivi stesso