188 Libro I. Capitolo 3. I Sinodi di Pisa e Costanza. 1409-1417 (1418). possiamo farci un’idea sufficiente soltanto se confrontiamo le teorie allora esposte colla dottrina della Chiesa cattolica. Secondo questa fu volere di Gesù Cristo, che la Chiesa intiera avesse un solo e visibile capo supremo, affinchè sia col mutuo legame dei suoi membri, sia colla subordinazione di tutti questi membri al capo, essa attuasse l’unità la più perfetta.1 Per questo motivo il Salvatore prima di salire al cielo, nella sublime seen.; sul lago di Tiberiade descrittaci da san Giovanni (XXI, 15 s.). conforme alla promessa fatta (Matt. XVI, 17-19), dopo la triplic professione del suo amore costituì l’apostolo Pietro suo rappresentante sulla terra, fondamento e centro della Chiesa, pastore « degli agnelli e delle pecore», cioè di tutti i redenti della terra. Stando alla dottrina della Chiesa2 il primato largito a san Pietr è «non soltanto un primato di precedenza e d’onore, ma di suprema giurisdizione, di piena podestà e autorità spirituale sopra tutta la Chiesa». E poiché Cristo conferì questa podestà immediatamente e direttamente a san Pietro, egli l’ha per la Chiesa, non dalla Chiesa come rappresentante e mandatario della medesima, ma come capo di essa per istituzione di Cristo. Al pari della Chiesa, il primato non è un istituto passeggiero. Pietro diventò vescovo di Roma. dove, sotto Nerone, incontrò la morte per martirio.3 È dogma cattolico, che tutte le prerogativ ■ e poteri di san Pietro sono passati per diritto divino ai suoi legittimi successori nel vescovado romano. Questa pienezza di podestà era fin dal principio contenuta nel papato, ma, com’è facile a comprendersi, si manifestò soltanto nella misura richiesta dai bisogni della Chiesa e dalle circostanze dei tempi.* «A guisa di qualsiasi vivente, a guisa della Chiesa stessa, anche l’istituzione del papato, così unica nel suo genere e non comparabile ad alcun’altra, ha la sua evoluzione storica. Ma in essa non può disconoscersi la legge che sta come base generale nella vita della Chiesa, la leggt> del continuo sviluppo, dell’accrescimento dall’interno al di fuori. Il papato dovette condividere tutte le sorti della Chiesa, partee pare ad ogni processo di formazione».“ i < Keoleslae unitas in duobus attendi tur, scilieet in connexione membro rum Ecclesia« ad invi ceni seu oommunicationp, et iteruin in ordine omnium membrorum ad unum caput... Hoc autem caput est ipse Christus, cuius vicem in Ecclesia frerit Summus Pontifex >. Thomas Aq., Summa thcol. Il 2. q. S9, a. I a Vedi Hettinoer. Fundamcntai-Theot. II, 150 ss. Cfr. anche Pnxrxrrs V. (5 ss., e Pat.mif.iu. Tracialu» ile Rom. Pont. (Ramae 1S77), specialmente p. 225 ss. a Oost suona l'unanime testimonio di tutta la Chiesa antica, mentre i me ti vi eoi quali lo si combatte originano