Il rinascimento letterario in Italia e la Chiesa. 4‘J »¡ma amico Cosimo de’ Medici e tradusse le V'ite dei filosofi di Dio-P’ìh- Laerzio, egli non trovò consolazione se non nel pensiero che anche quest’opera poteva tornare utfle alla religione cristiana « ¡»erchè quanto più fossero conosciute le dottrine dei filosofi pagani. tanto più si comprenderebbero i pregi del cristianesimo». Erano di famiglie patrizie veneziane Gregorio CoRlURO, con-jr.unto finemente colto di papa Gregorio XII e il diplomatico Fran-. <0 B MtBaro. : Per tradizione di famiglia e per suo proprio sen-t:mento questo umanista, amico di quasi tutti i dotti d’Italia, era cordialmente devoto della Chiesta. All’esaltamento della podestà papale n:*Ue trattative col Concilio di Basilea e di Firenze egli dedicò lo stesso interesse che ai bisogni religiosi dei auoi protetti : egli è un magnifico esempio dell’unione della tendenza umanistica ed eccita« astica in un tempo, in cui l’ultima comincia già a ritrarsi molto Ir. addietro. * Nè può venir qui trascurato Maffeo Vkgio (1407-1458) altamente benemerito dell'investigazione degli antichi monumenti cri-«tiani di Roma. Come sul Petrarca, cosi su di lui fece profondissima ir-pressione « l'eloquente e dolce libro delle Confessioni di sant'Ago-*t>noche produsse un completo cambiamento d'idee in lui fino allora entusiasta soltanto degli studii pagani e lo mosse a dedicarsi ^'•-ramente alla letteratura ecclesiastica. Non è qui il luogo di enumerar» la rispettabile serie delle opere di questo dotto, ma aia ricordato soltanto il suo libro, un tempo molto letto, sull'educazione, che assicura in ogni tempo al suo autore un posto distinto nella «orla della pedagogia. Come mezzo di istruzione vi è calilamente raccomandata la lettura dei classici, ma insieme, come contravve-alla penetrazione della concezione pagana dell* vita, si vuole »»che lo studio della Sacra Scrittura: espressamente si mette in riardi* dagli elegiaci a causa del loro contenuto lubrico, ed anche 1 « «mici debbono riservarsi per l'età matura. * Vegio venne a Roma tutv un». S0M. Som-teatrali alla ntrrolu 41 «ter- *rl Tr»»*r«a»1 *» <\nw« «la L Hiintuor la Kúm, Q—rtmUràr XXIX iTtuiiwal. Amtrmtio Trmtrr*mr\ e l ns Irmpi (». la rev**1® C M tltO» la »Ir. Sur. Ilrmrérltlt* VII USI»; flrmr» */•»•»«•>» IMaa *^**ara aaa Magra Sa iVI Tran-nari frodata aa mw» rhwri». K- *m». ' laísmo a il. rorrann rhf S trai! M»-1»C X Omsxt* r«nt|a il IUr*«M ttrttttmr IV. Mn aa N «aSXl« CVr sartie n«m Unir s Lui sfrmré * IMHa "*1 II. II*«. K«uia PmMtI isa ToarrXimi ♦»; Omasi*» lisa; A. klcrm a. Carree. I*ta<4a !««• * OIwIUb « Ine. *«. <*• • VnaUT. HMrfVirtaa« II*. 3S». 4SI« K>«»1 «e* tonrèmm?*. wm4 raMrrlrliaenea 4MU fcam» IIMka l«Bi IX. Ci*», * l ItMi *m IV»- L 4