Libro I. Capitolo 2. Eugenio IV. 1431-1447. I disordini in Italia, che avevano condotto all’esilio d’Eugenio IV, erano ancor leggieri di fronte a quelli scatenati dall’ascubica basileese. Dopo d’essersi riconciliato col papa, il sinodo aveva esplicato un’attività viva fuor del comune ed emanato inoltre una quantità di decreti molto salutari contro gli abusi nella Chic-1. Pur troppo la causa della riforma passò sempre più in secondo ordine dacché si fecero sentire gli sforzi radicali d’un partito, che in contraddizione coll’antica dottrina della Chiesa e le pre> ri-zioni del diritto canonico mirava a limitare e diminuire al po-i-bile le facoltà della Santa Sede derivate dalla divina istituzioni del papato. Questo partito composto in prevalenza di profesan universitarii - era cotanto devoto al parlamentarismo ecclesiali«» venuto in voga al tempo dello scisma, che erano inevitabili nuovi conflitti col papa. Nè la condiscendenza di Eugenio IV. nè la sua triste condizione furono in grado d’infondere mitezza agli accaniti nemici che il papato contava nel concilio. La riconciliazione non era stata che apparente ed era rimasto nella maggioranza dei congregati il sentimento ostile, così che ben presto il partito dei fanatici conciliari riottenne il sopravvento. Questo partito di cui era anima un uomo del resto eccellente, il cardinale Luigi d’Aleman d’Arles, * lavorò allo scopo di elevare il concilio a stabile autorit à che riunisse in sé ogni pieno potere e facoltà sovrana e condannasse il papa ad una posizione secondaria e subordinata. * Il cap*» della Chiesa da Cristo stesso investito della piena e suprema po destà doveva venir spogliato de’, suoi pieni poteri sovrani ed ai bassato al grado di impiegato superiore della cristianità. In luogo della unità monarchica doveva succedere una pluralità democratica e una signoria di maggioranza parlamentare. Così a vec> della riforma dei mali nella Chiesa, che in molti paesi erano anda! crescendo in maniera terribile, col tempo diventò occupazione prir, i IUtcu VII. ri))!)««.; J. Il vt i>k /»•«■ Kirchrnrcform nuf drm h <>*:'l /(»«I, in Korrr»i>ond‘'H!l>latt de* f}r*ntnirerrÌH* dee dcMltchcn )lr*ckickl* ■ • .1 llcrluin.*verei>ie líVTII. I (1010). 0»*.; Thomas. Concordai I, ls2»s.; K. Ut*«-» (‘liti, /»!<> Kcfoemarbeilm di n llatler Komtil* il>iss.t. I.I la prammatica sanzione di Banrge* *143'' tornò ail n|iH>iKinrsl sul de«-reti di lta*ilea. • 1*1 fattn i decreti *U riforma Ilasllea derivano dalle liberti gallicane [dichiarate nel 1407) » ip. 2»K>».