Piero «loi Mont<* contro ffli errori del tempo. tto *.*rit!o diviso in tre libri purtroppo è ancora inedito, pur meritai ' > r iifjfior attenzione già anche pel motivo, che l’autore apparteneva al circolo degli umanisti, i quali nella loro grande mag-r ranza -lavano indifferenti di fronte alle questioni conciliari. Di Piero del Monte si conserva anche un altro interessante U oro, nel quale egli si occupa minutamente del primato e della rriaijone del papa col concilio.1 Fra altro ivi si svolge il principio cIh* la convocazione dei concilii ecumenici spetta al papa o ai «u«i ’egati e che se non si verifica questa condizione non si ha ; ù che fare con un concilio, ma bensì con un conciliabolo. Al papa oltanto spetta pure la presidenza del concilio. È trattata i r «lo particolarmente minuto la questione molto dibattuta della «peroriti del concilio e della deponibilità del papa. « In uno wiw.4 », insegna il del Monte, « nel caso che siavi dubbio chi sia il papa legittimo, può e deve agire il concilio, ma ciò non è per-contro il pontefice legittimo. Anche se il papa dà scandalo •là < hiesa o produce scompigli », dice il canonista bresciano, « non ai da alcun tribunale, che possa chiamarlo a render ragione.* poi-tbè tri; è il pastore, il concilio, il gregge. Confesso però», pensa P« tl del Monte, ■ che sarebbe da lodarsi il papa, se in tal caso egli Me umiltà si purgasse dalle accuse e si sottoponesse al concilio; *•* «*’ noi vuol fare, certamente non vi può essere costretto: di J»**ib»U fallì egli è responsabile solo a Dio Signore », In seguito il ■^t*' precisa la relazione del papa col concilio nella massima, che. Ì» virtù de’ suoi pieni poteri, il capo della Chiesa, se esista una «a*a fi usta, possa sciogliere un concilio canonicamente riunito, e k 4«luce da questo, che il concilio ecumenico riceve la forza di 'incoiare e l’autorità dal papa. 0 quale ala »opra la Chiesa e il n " 'io.* Se è al governo un vero pontefice, secondo le dimostra* ***** del Monte, il concilio non può immischiarsi in ciò, che è riser-*•*« al capo supremo della Chiesa, e per dar fondamento a questo Principio ai accenna, che nel caso opposto si avrebbero nella Chiesa ***■ basi giuridiche* indipendenti a vicenda, la quale posizione è •»»«* raion*« trm Uhi e»l—rvrrl. «ni rwatr» O* l*»t«*a. «|»l rmm am ***• ir «(vetrai Mmurtnal* |«w * foaai la nottwrf«» r* mi» ***** >r«u»ctl. lawiw« mere r-rlplaalar r»u«»mi tal t«l*r *»{. f » IHHI» ***• Vaiiraaa. ’ Slatkpat« prr«» Kmwnt HIV l'nmlif. >lti*a«i l**t XI iti. 101 «a. <#•»»** al titoli» » r «Mitri I » ker rit. 955 * Mcwlr ,|„| mrladr ««lo II nw d>»*»8a II*1, rtl >»•. * Ur 4L 19 * ' »I IradarrH peimetft*.