Liti*« II rapitolo a Kujrrnkt IV. I Ut-1147. non miglior* U «tua condotta, eh* non medita «u cià che que*to mondo sarà in un altro. Io. Giovanni mio, ho errato a » utimra e più che abbastanza! Già rientro in me: Dio voglia a.® aia troppo tardi !»,» In quel torno, nel mano del 141«. di*v- ** suddiacono a Vienna.* L’n anno prima egli aveva già fatto formalmmte la par* Kugenio IV*. Allora il cancelliere Gaapare Schlick lo aveva r a» dato a Koma allo scopo di perorare la convocazione d'un tom in un te no luogo.1 Senza l>adare agli avviai de’ suoi parrati. | •» Silvio al principio del 1445 andò pieno di confidenza nelIVi«'" » città, dove infatti fu ricevuto amichevolmente, venendo paro a* me**o all'udienza solo dopo che era »tato arlotto dalle «*»♦ che lo avevano colpito come aderente al basileeae e come «ft delfantipapa. Tuttavia Knea Silvio Mentiva ancora un certo ir razzo a presentarti personalmente a quell'Kugenio IV. che *i aveva fortemente combattuto a Basilea. e perciò, prima d* » garsi dell'incarico avuto, dirtene al papa otTeao una scusa *■ «ala in modo magistrale. • Santi**imo Padre., roti cominciava, «prima di eapor^ rommtutoni del mio re. voglio dire alcune parole di me > che alle tue orecchie nono «tate riferite di me molte cose. «he *" » Uomi a liktnri Itomi la Cai» «ta. 4»tr» •** ww» W«**». Il Ale., p St. » t*4br>* a nMH rmm»t tmam fmmqm Itrm émmh i»fr* 4i laea» **r «il» l»a r»*eaartu ^aiia«(w «ew *Mamattal* aaa» or K* *• ->j*- «*rta fttrtM** .w la «wafteii w■>»wBaia.1 la «VH< ia«l» •* *’ •alai t.arte» tei aianiiw « >»a«a(tl ami — yeaeaWR *» !'r" ' •*fa lee*»»e*e lofc«»«» «*> Muri» friMaa» «e* ar ar r ** •***