■>i) Introduzioni*. quando s'accompagnino con pericoli, altrimenti ogni piacere sensuale è buono.1 Piacere, piacere, nient’altro che piacere, ecco ciò che vuole Keccadelli. Per lui il piacere del senso è il bene sommo e quindi proclama felici quei 'popoli dell’antichità pagana che elevarono la lussuria a culto divino.’ Così presso Beccadelli il vizio diventa virtù e con perfetta conseguenza la virtù vizio. La verginità liberamente professata, che il cristianesimo ha sempre avuta in alta «•stimazione, è rigettata con somma indignazione. La continenza è un delitto contro la « buona ■> natura. « Chi », dice egli alla lettera. « ha inventato le vergini consacrate a Dio ha introdotto nella società un abominevole costume da bandirsi agli ultimi confini della terra». «Questa istituzione è un prodotto della superstizione », non della religione. « Fra le cose umane non ve n’ha alcuna più intollerabile della verginità, perchè arresta la legge di natura Se volete donne che dedichino tutta la loro vita al servizio della religione sceglietele maritate e quelle precisamente i cui mariti sono sacerdoti. Osservate poi che tutti gli dèi, eccettuata Minerva, furono coniugati, che Giove, per quanto stesse in lui, non tollerò vergini. Coloro che stanno per le vergini consacrate a Dio, sono o pazzi, poveri od avari ». * Questo nuovo vangelo d’una vita di piacere in contrapposto al biblico » mangerai il tuo pane nel sudore della tua fronte» è bensì propoitto soltanto come pura disputa, ma acquista tanto maggior attrattiva in conseguenza della tìacca confutazione che ne fa il rappresentante della concezione cristiana. Che il midollo di tutta l’opera vada cercato nelle dottrine dell’epicureo non può sottostar« ad alcun dubbio e lo indica fra l’altro il fatto notevole, che U pagano Marsuppini. apostata dalla Chiesa, espresse la sua piena adesione a queste idee. * Uh. I. f»t» «I
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« Omntnu Diti II Interra* titruro nm marito n«t multar a» rum aiuiarv ». I1»l» « lju»t formala llaliolri tk> roramunUax- f anilina rum rat mvnwdum naturaro ». (>|i 41 : « tilt» fon- <4 forai Ina«- non imnt «tiuniiunira ». Cfcp. 43: « Vitanda Interluni rt a< lui tetta pn^rr metnm et t*>rW*ol