ÌM Libro II. Capiloto I. Martino V. 1417-143). trovavano bensì uniti nella comunione della Chiesa una, epr conservavano sotto la protezione dei papi le loro caratteri»: .** nazionali. Un elemento affatto caratteristico, che sotto più d’un a»; v> molto poco conveniva ad una corte ecclesiastica. era eo»tit ; *. > dagli umanisti penetrati in Curia già durante lo scisma. Personalmente Martino V era piuttosto alieno dal movim- > umanistico. Per comprendere la posizione, che 1 rapprawiint: del rinascimento letterario ottennero nondimeno alla sua Corv». bisogna rammentarsi della spinta che il moto umanistico ami ri» cevuta dal concilio di Costanza. Fino allora il mondo non a^> * mal veduto un'assemblea si numerosa e splendida come qi>* -ma più importante della moltitudine fu. che in quel grande <> *-■ gresso dei popoli occidentali era insieme riunita quasi tutta La spirituale potenza e intelligenza del aecolo. La lunga cooviw; -a dipi personaggi più colti e dotti d'Kuropa eblte le più gravi co**» segui n «e sia |>er la coltura in genere, sia in ispecie per la cau«a rinascimento letterario. L'umanismo, che fino allora era *U'o ben curato soltanto in Italia, cominciò da Costanza il suo r’ ’ trionfale per tutto 11 mondo d’Occidente.’ Tra i segretarii pontifici presenti a Costanza era un'ina * schiera d'umanisti, dei quali i più importanti sono il dotto gr Manuel Crisolora. che però vi mori poco dopo il suo arrivo • •1 aprile 1415), il ben noto Lkmardo Bruni. Il quale del resto «t< egli pure solo per breve tempo al concilio, e Poggio. Degl» a*" umanisti, che andarono a Costanza, vanno rilevati i poeti Balletto da Piglio. Cencio de' Rustici ed i giuristi formati uibm ramente Pier Paolo Vergerlo e Bartolomeo Arragazxi. Una p*! di questi dotti, e fra essi specialmente il Poggio, approfittò ét ¡a dimora a Costanza per ««plorare le biblioteche claustrali della ragione. Reichenau. Weingarten. S. Gallo e altre, alla ricerca il dici classici romani. 6 gloria duratura dei monaci tedeschi dioevali 11 fatto, che specialmente per la loro sollecitudine e »»* di cultura sian stati trasmessi ai posteri 1 tesori più preziosi «V l'antica civiltà intellettuale. ’ In seguito alle raccomandazioni. cfc* come segretario apostolico seppe procurarsi, al Poggio riuscì & penetrare anche nelle collezioni custodite con la maggior gel»"1* * Cfr Lm 0>wt <«• imaao»« alUlk l«ii !t. M Xaml. » -•a"’’ in st. IK su lau » * a VU* ¡m, Xmmt II». 339 31? * Atto MMtim H» ♦* ■ala «aMS» Mfltl r»HM> «a l»rmn «■» 14 «VMan «trito rt’to» ***' •tir Amrnt*»mt IW * Rare. IMr UMm> 4t* ewrM««ni jrMMtMaw* Iferihri la Kmlh. Mmimll m JMO. Ct» «aito Kwr la XVIII. ar« h*»t. Ulto« na AM.*if <¡**2 ****** tm r r I"rnprrtm T3 «a.