730 Libro IV. Capìtolo 3. Calisto III. 1455-1458. Calisto III e il re di Napoli s’accrebbe ancora sensibilment-l’arroganza di Alfonso, che arrivò persino ad offendere per .1-mente il papa stesso. In modo diverso infatti non può intei la lettera del re, che un segretario pontifìcio mostrò nel luglio 1 1455 all’inviato milanese. In essa, perchè sembrava che dori Alfonso si permetteva di esortare il papa all’impresa conti li infedeli ! La lettera riboccava di parole sconvenienti.1 Allorquando, ai 4 ai ottobre del 1455, Alfonso annunciò al • che s’era fatta parentela fra lui e il duca di Milano — Frani . Sforza fidanzò la figlia Ippolita a Don Alfonso, nipote del r di Napoli e figlio di Ferrante di Calabria, mentre Leonora d’Arap figlia dello stesso Ferrante, nel 1456 si sposò realmente con Sf* a Maria, figlio del duca milanese — Calisto non vide che mo';. a malincuore questa relazione. Come Venezia, Firenze e Siena, ai: he il papa concepì sospetto dall’unione di questi due potenti' imi principi d’Italia. * Il vituperevole contegno di re Alfonso nella guerra del P finino contro Siena doveva avvelenare del tutto il rapporto fra lui e il papa. Agli sforzi pontifìci per la crociata nulla recava miti <>r impedimento delle turbolenze guerresche italiane ed ora Calisto III dovette vedere, che quel re precisamente, il quale aveva f< solenne voto della crociata, aiutava pertinacemente la conti) -zione della guerra nel Senese.3 Ordinata finalmente questa faccenda, la questione della ero * ritornò in prima linea. L’esito felice della guerra contro gli n -deli, che stava tanto a cuore al papa, dipendeva in massima i> dal re, che signoreggiava il Sud della penisola appenninica. l’O-riente della iberica e le isole di Sicilia e Sardegna. Egli dispon ..t di potente forza navale e terrestre: partecipandovi egli, anche ai Stati sarebbero stati guadagnati alla guerra santa. Alfonso fa» va offieialmente le promesse più grandiose, 1 ma non pensava ad ad -piere seriamente il suo. voto della crociata. Invece di muovere contro i nemici della cristianità, egli cominciò senza avviso la guerra « el qual «>1 stimino pontefice voleva j>er uno suo nepote et la reale maiest.i voleva etiam i>er uno suo parente»). Coti. Hai. YII-MVXGYI alla Marcia •' in Venezia. i * Dispaccio ili T. Calcatemi del 23 luglio 1455 ; t. App. n. fi3 : A r e li iv *0 di Stato in Milano. * Vedi Rpseb SS. .sT>. S7. Ofr. X r xziantk 23 e 4'kboxk. La politica ori'• ' in .1 refi. Xapolet. XXVIII, 1^4 ss. 3 V. il ‘dispaccio 2i> agosto 1455 di Fr. Contarmi citato a P- ’ ' n. 4 (Marciana di. Ve ne zi a). — « * La Mu del Ite», riferisce I*1 nardo de’ Medici a Fr. Sforza, Napoli 4 gennaio 1455 (stile fior.), » non si !< • del papa et il papa biasima la M*» (Stia et sdegno cresce» (Voi. Est-, Firenzi Archivio di Stato in Milano). « Cfr. Voigt, Enea Silvio II, ISO.