hitrnduziono. poterono richiamare alla memoria che le opere dei padri ecclesiastici Girolamo, Agostino, Ambrogio, Cipriano sono piene di sentenze poetiche e di classiche reminiscenze. Nella loro lotta contro gli umanisti i religiosi non di rado procedettero anche molto inabilmente, così, per es., quando rappresentarono siccome eresia gli assalti del Valla contro Prisciano ed i grammatici, o quando Alberto da Sarteano nella denominazione di nèttare di Giove, data dal Poggio aU’eccellente vino di Ganghereto, volle vedere un’ofTesa a Dio e la confessione che Giove fosse il dio di queU’umanist«.1 La concezione unilaterale e angusta che tutto il movimento della rinascenza fosse cattivo perchè un pericolo per la fede ed i costumi, non può considerarsi siccome la concezione avutane dalla Chiesa. Neanche tutti i religiosi pensarono così: parecchi di essi ansi cercarono di porre la letteratura classica al servizio della religione. * Come in tutto il medio evo, così anche ora la Chiesa si addimostrò promotrice di ogni saiutare progresso intellettuale, protettrice di ogni verace cultura e civiltà. Agli umanisti lasciò la massima libertà di parola: un'età, che ha perduto l’unità della fede, diffìcilmente può farsi un’idea di questa libertà.3 Una volta soltanto nel periodo, che ora per primo dobbiamo esporre, il capo supremo della Chiesa ha proceduto direttamente contro un rappresentante dell'indirizzo pagano del rinascimento ed in questo caso si trattò di una spudorata glorificazione di vizi pagani, di fronte alla quale il pontefice, siccome supremo custode della morale, non potea tacere.4 * Itr VàHUK. 313« e Vanir, Wtrérrbrk+amt li. 4T3*.: II*. 233 IVt 1« nmlnArtiii ili r>«ri» r«n .\lt»-rtn ila Harteano nullo atixHo «leirantl Hllti f | »u.ii |»rWI, rft Wumi 1 Ih *». Xr rmlrre a Salutai»«, al Irmi», ri mrrhWni »(alt tatui. I •inali rv<1av«no |«>r*tao l* «•'liti 41 |i(o» «Il . ,\(o« «-tinti Vintili» «I altri t*wll < Uriti a | tu Trmr 3»), liana» lottarla mollo Moatfnn «Il ininula tlloatraalow le M|p >Wil nmanUii Italiani «'»«lì nntlnl rvllcl»»! : <*u quwtto punto U Hi arnatavr «I II Volti iiwalaa» retali»atMUtr porbe rw», altrettanto S%»■ tuntst. filwit «M rkvnnàtaìmv tTntlno IVv'I. Wml; Uamui. l«Ua V>t. p Mmiim |, 139» ltii«'t » ||% I: A Sai Ma«e| « pollo llbr» III. .V Sul rlmar.-tw-.ntr »Shfn *1 MxiUttil f»r ar»«r ^orlila. ». SMWtm la*, ri* 04* %. * CI». K->«m*>. Il, SUI MD la hmmid lo««n n-en*> ||. S» Sol MaMmo ebe I |a|i. prr « Mi*»» IV. •^•«Iitnw nella lai» |<^»la ranella x. ni attituT. Kmllmr I*. 3tt> II*. ISn * i*fr «ira |> 31«. imi |«