Il barone Ludovico voti Pastor. Win il terreno che dovevo trattare somigliava a un campo incolto da smuoversi per la prima volta dal vomere, prima clic se ne potesse cominciare la coltivazione. Mi son quindi assiduamente adoperato a cavar fuori, vagliare ed elaborare tutti i tesori archivistici raggiungibili. Insieme però dovevasi trar partito nella maggior possibile interezza della letteratura stampata straordinariamente dispersa ». L’opera che ne è uscita fuori è attraentissima e bella. Dapprima egli preferì lo stile a mosaico di Janssen: poi cambiò man mano che più si impadronì del campo e (piindi con un metodo semplice e chiaro, alle volte nello stile del diarista e del cronista, altre volte nei colori smaglianti di Tucidide e di Sallustio, egli narra e descrive la vita e l o|>era di ciascun papa: elezione, -suoi precedenti, sua vita, azione religiosa, relazioni politiche con le nazioni del mondo, governo dello Stato Pontificio, mecenatismo nel campo della scienza e dell’arte, tutto è tratteggiato con mano maestra, con profondità, con ampiezza esauriente. Mentre nel testo la narrazione scorre lilx-ra ed agile, nelle copiosissime note, punto ]H*r punto viene riferita, vagliata, discussa la documentazione, corredata della relativa bibliografìa sino alle ultime pubblicazioni, che soli corrette, magari in una semplice data o circa il nome di un artista, come alle volte confutate circa le asserzioni degli avversari. Ciò che risalta è la grande oggettività ilei metodo, l'immensa calma, che a certuni ha potuto sembrare freddezza. Freddezza sì, non però del cuore, che di (piando in quando sfoga i suoi sentimenti, ma della mente che frena gli entusiasmi onde ne avvantaggi la verità. È una serie meravigliosa di quadri, dove, meglio che n una galleria, ogni papa, anche di soli H giorni di regno, trova il suo posto, e dove ombre e Ilici sono messe in rilievo senza timore. Interrogalo un giorno il Pastor so ancora vi fosse da temere che qualche nemico potesse rinfacciargli altre brutture, rispose: Xon c’è nulla da temere: ho detto tutto. j»erò l'ho detto come un figlio costretto a svelare i falli di una dilettissima madre . E in questo Ilo detto tutto sta un altro grande pregio dell’opera del Pastor. Potrà pur essere che nell'indagine futura altri documenti vengano in luce: ne verranno accresciute o diminuite le tinte, riusciranno più forti le ombre o più ardenti i colori, ma le gratuli linee, la fisonomia caratteristica di ciascun papa, con l’opera ilei Pastor è indubbiamente Ii"ata i»er sempre. Per l’Italia poi e specialmente per Roma la Storia dei /’api da lui scritta ha un'attinenza tutta speciale, come c Roma e l'Italia l'hanno avuta di necessità col papato. Roma specialmente rivive in quelle dotte pagine tutta la sua vita dissipata o austera, mondana o spirituale. la sua vita di magnificenza e di fasto, come la sua ardente pietà; i capitoli su l'arte raccolti insieme darebbero un magnifico volume, prezioso per la storia artistica della Rinascenza e dell'età moderna. Non sono mancate neppure forti critiche. Cosi da parte avversaria la grande ricchezza dei fatti, l’abliondanza del materiale e l'oggct-