«) Libro I. Capitola 1. I papi in Avignonu. 1305-137«. Il successore di Giovanni, Benedetto XII (1334-1342) un cisterciense di grande austerità di costumi e di scrupolosa rettitudine, non riuscì, malgrado la sua mitezza ed il suo grande amore per la pace, a comporre il litigio con Lodovico il Bavaro e co»di « entrici Fraticelli. Filippo VI re di Francia ed i cardinali di parte francese agivano in senso contrario alla pace con Lodovico, nè Benedetto aveva sufficiente energia per eseguire i suoi disegni di fronte alla loro opposizione.1 Parimenti non potè questo pai* soffocare in germe la lotta che stava per scoppiare fra la Francia e l'Inghilterra, la quale doveva riuscire così fatale alla sua patria. Tuttavia toma a lode di Benedetto di aver adoprata tutta la sua influenza pel mantenimento della pace. Il ritorno a Roma al quale avrebbe già pensato negli ultimi suoi anni Giovanni XXII, fu seriamente progettato da papa Benedetto XII. Ma a quei giorni l’eterna città era il teatro delle più selvagge turbolenze e di continue stragi, ed un papa non avrebbe potuto dimorarvi, neanche se la preponderanza dell’influenza francese e la protezione gravemente sentita della casa d’Angiò avessero aperta a Benedetto la via verso l’Italia.1 Riuscì quindi agevole al re Filippo VI ed ai cardinali francesi, che nel Sacro Collegio costituivano la grande maggioranza, di trattenere il papa sulle rivide! Rodano. Il sempre crescente disordine d’Italia spense gradata-mente nell’animo nobile di Benedetto il pensiero di fare ritorno alle tombe degli Apostoli. Egli cominciò a costruirsi in Avignone un;i adatta abitazione, palazzo insieme e fortezza. Ampliato di molto dai papi seguenti sorse così il celebre castello pontifìciod’Avignone. Troneggiante su una roccia calcarea alta 60 metri, esso — residenza grandiosa — domina tutte le vicinanze. Come costruzioni* di proporzioni gigantesche, * con sei massicce torri quadrate, colle «uè mura colossali di quattro metri di spessore, elevantisi nude, grigiastre al cielo, la cui linea è forata irregolarmente da poch» finestre a sesto acuto, con sale, che ricordano atrii di chiese, questo palazzo papale, • la casa più solida e più bella del mondo », com< t appella Froissart, è una delle più maestose creazioni del tardo Medioevo. La cura principale del costruttore fu rivolta alla solidità e alla sicurezza. Strana « miscela di fortezza e di chiostro, di carcere e di palazzo », questo poderoso edifìzio riflette la condizione della Santa Sede di quel tempo. Piccola e di poco rilievi i tfr '•run II. I*. « aijMCinPim, Uarktrarl r. KanHrrt (Aujt*i*ur- I ‘ *• 18 v •w»» l-«n«TW. Kirrhmpalìtik F.»glan4* I. 3> e J**o* 1«“-104«.. 114 133«. 1 Kurt 48? * l*»j» farti /wf<***»«« hrm. Latterà da A v lenone ilei T ginen" l3*' prr*»*> Ir*« imprTil teleria. Innabrack 1S70. 740. V1— mtvmào VioUJTU-Urc. liirliomn. *r rurrhìlertmrr
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