•2VÌ Libro I. Capitolo 3. I Sinodi di Pisa e Costanza. 1409-1417 (141B). dalla grande maggioranza dei riuniti a Costanza, chè non soltanto fra i Tedeschi, ma anche altrove regnava per varii rispetti una disposizione veramente invelenita verso il collegio al quale attrl buivasi non a torto la colpa principale dello scisma.1 I cardinali dovettero ripetutamente muovere lagnanze per grande noncuranza usata a loro riguardo. Come si pensasse a procedere contro di loro riluce dal fatto memorabile, che fin dal 17 aprile 1415 fu da un prelato presentata la proposta di escludere i cardinali da tutte le trattative riflettenti l’unione e la riforma.2 La proposta non riuscì, ma svelò intiera ai cardinali la grandezza del pericolo che li minacciava, al quale provvidero con abilità cercando di assumere nelle loro mani l’importante causa della riforma. Alla fine di luglio essi proposero la nomina d’una commissione per discutere la riforma ecclesiastica: all’eloquenza del d’Ailly e di Za-barella riuscì di vincere l’opposizione che andava sorgendo cont < questa mossa.’ La proposta cardinali?ia di formare una commissione per la riforma passò in decreto e già fra il 26 luglio e il 1° agosto 1415 se ne costituì il primo comitato, in cui a lato di otto deputati per ogni nazione sedevano tre cardinali,1 ma il cozzo dei varii interessi non permise che questa commissione riuscisse ad unirsi nelle questioni più importanti. Nell’autunno del 1416 intervenne una sospensione assoluta nelle trattative sulla riforma eccl< -siastica. Mancava un impulso potente «a mantenere vivo il concili' entro l’uniformità di interminabili discussioni » e l’interesse pn miero andò sempre più raffreddandosi.' In vista dei lievi risultati ottenuti dal concilio di Costan za quanto alla riforma ecclesiastica, s’è fatta molto a proposito la seguente osservazione : « mancò forse a pochi la buona volontà, a tutti il coraggio di cominciare la lotta contro gli interessi cotanto glone Finkk fa rilevare che quotato «gruppo di fonti più di tutti vivo» è storicamente (11 grande importanza polche permette ohe vediamo eutxo le coodi zlonl e umori del condilo, entro la lotta del principi e delle nazionalità, di' altrimenti el sarebbero rimasti ignoti. 1 Ofr. Morawbki. ¡liti de l'unicertité de Craeotie (l’aris 1900) I, 141, ov< si esamina minutamente la notevole dissertazione De annali* di Paolo Wuh> kowicz. Ibkl. 143 sa.. 1S1 ss., sulla partecipazione della Polonia e speda Unent-del .rappresentanti dell’università di Cracovia al condilo dalla parte del rad: caltsmo cond Ilare. « Con W. BesMiarot, Dir h'in/ius* de* Kardiñal-Kollcg* auf dio Ycrhon-/imperi 4M Konslanzcr KonziU, dlss. llpslense, 15, cfr. Fi.nkk, For»chuni¡< * 85ii, e Fromml òl s. ; Kirno, Potitik de* KardinalkoB. in Konitona (v.