Trattative per l'unione coi Greci. d; alienarsi da loro.1 A nuovi dissidii fra i Basileesi e il papa ed in ultimo alla scissione del sinodo condusse la scelta del luogo, in cui si doveva tenere il concilio per trattare dell’unione. * A mezzo dei suoi legati Eugenio IV domandò che il sinodo per ¡'unione si tenesse in una città italiana di suo grado, mentre la Francia lavorò con tutta la forza per la scelta di Avignone. Con ciò la diplomazia francese non mirava ad altro che a ricondurre ¡1 papato nella prigionia avignonese ed a sfruttarvelo per interessi francesi. Col fatto che vi diedero l’assenso, gli elementi radicali di Basilea abbassarono il concilio al livello di un ¡strumento del-!V>roismo nazionale. La decisione avvenne fra scene selvagge il 7 maggio 1437 nella 25* sessione. La maggioranza, guidata dal ard. Luigi d’Aleman d’Arles, decise, fra le violente contraddizioni degli avversarii, che luogo del concilio per l’unione fosse Basiloa od Avignone, oppure una città di Savoia qualora Batik» non fosse comoda pei Greci: insieme si riscuote da tutte le persone ecclesiastiche, anche dai papa e dai cardinali, una decima per sostenere le spese. La minoranza, al contrario, col Cardinal Clarini, tenne fermo che il concilio per l’unione avesse a tenersi in Firenze o ad, Udine. * Il papa approvò la decisione della minoranza e fece quanto *ra in suo potere per mandare a vuoto l’esecuzione del decreto della maggioranza, ben sapendo che col trasferimento del concilio da Basilea ad Avignone la maggioranza mirava unicamente a stabilirvi la Curia romana sotto la protezione di Francia dopo la * ia morte o deposizione. Da ciò si può anche spiegare come il ordinale Luigi d’Aleman ed i suoi seguaci, non ostante che il 1 Olndialo di I“uiit.KK I. 3*lt. Cfr. Zimmkrux.vv HO», e l'opera. dlngrazlata-*•■»««* non continuata, di Zhishmajì «ulle trattative per l'unione 18 ss.. 112"> a*. v «oche I*fcnor«F, .4 binati 187*».. 2«»»».: Vuota <1, 378»«. Dal punto di vinta *r*co-acl«maUco discute le trattative dei Greri col basileesi N. Kaimom In *'r •«»'TIMI, de thSol. (Iterimi I (1808), 3» ss. 1 IVr fc trattative sulla Iraslaaione del concilio allo scoi» di procurar«* r«nk.oe coi Greci cfr. anche le relazioni di Enea Silvio da Basilea a «Siena del-'»Pril« 1434 (presso Woucan, I J. 41 aa.). Da principio Enea «llvio credette possibile scelta di ©iena come luogo del concilio. * Vpdj Gior. ni Segovia in Uon. Conclt. II. !NV>«a.. *0. M utai XXIX. 133 ss. ‘*r. Hu.ua I. 13».. 25*.. 148«.. 157*.: l’IteousK. AUma* 210**.: VaLoi* II. l’ir la critica dell'eapoalzione fatta dal Valois e specialmente pel «l«p|>io del governo francese cfr. 1IalM3 in HUt. Zriltchr. <"X (1912). 345, 351 a. **!r*lt<-KxÌanicnto del Tedeschi al concilio a 11« no ' della ma|Otioran*a conci -sui contegno dell’liuiieratore SIicIsuioimIo v. Oeultekc firirkstagiaklcn XII, '1,1 Come lungo «love tenersi il concititi |ier l'anione Siici «notaio offri Muila : I.jx s.. 33 sa. Sulle sue relaxioni col papa e col concili» dopo la discorde deci-conciliare del 7 maggio 1437 cfr. Ibid. Ili 21««*. Presso IIuijx ConcH IV, 34*<~3«f). il protocollo della votazione nella congregalionc generale «lei ìicrtnbre 143«; una maggioranza «li pIQ che due terzi voi A «post presentem ■* ita lem Basiliensem prò «tritate .Vvlniooensi e» Satatfclla • (Ibid. .Vtìi.