( riegt<« del (rande vescovo d'ippona *vn» raggiunto l'apogr». In tntban era aorta per l'appunto nella lotta coi rappresentanti d*ua AJuwfla • letteratura pagana, portava quindi precipuamente I carattere {'una polemica diretta contro questa * • quindi si dirm>-tttb aacbe in alto grado vantaggiata per un'età, in cui gli urna-a «Si pagani alzavano superbamente il capo. Quale umanista di Ktt.mrnt. cristiani Niccolò V era veramente e intimamente umile. Tutti '«temporanei attestano, che la modestia, il più beU*oraa~ *w-1» deir uomo dotto, costituiva una delle principali virtù di q urna par.ia6c* affabile In grado commovente. Non possedeva amimi di sorta alcuna ; una cronaca pontificia tedesca ancora ine* éu M ««colo XV ben lo rileva: • Niccolò V era un buon uomo di cui non ho mai udito dire alcun difetto e in molle cose •** » i.mostrato buono ed umile e non «i è molto elevalo per «•ante aia stato «aggio, dotto e potente K «swnde al «entimento cristiano e veramente Ideale di Nic* V il modo con cui concepì l’alto *00 oArio. Sotto quarto ri* tptftoè molto degno di nota un dialogo, che ebbe col vecchio amico *» J libraio fiorentino Vespasiano da Bisticci, il quale l'ha rìfe-»*•; «sm può trovar poito qui: • Non molto di pai che fu fatto »rodo io andato « visitar« la Sua Santità, andai un sera, dando udienza pubblica, come faceva una volta la «•«'ivsaa: questo era uno di quegli di. Entrando nella «aia do-r'«gi; dava udéenia. che era circa un'ora di notte, subito entralo. «ù udienza. Andò in una parte segreta alialo a ano uscio. *** «ndava in sur un verone d'uno orto. Se adori forse venti dop-»«*rl «cresi, «’erano nrcustati quattro dov'era la Sua Santità ; ac* ***** che al discantassero. * rimosso ognuno, cominciò a rìder» * ** •» disse: a confusione di motti superbi. Vespasiano, avrebbe "***» 0 popolo di Fimute che uno prete da suonare campane. *sssr stato fatto sommo pontefice? Rispunti ch'egli avrebbe era» * n VrwmMnvr* JM SCw • II««« lw. ,« »1.