31« Libro II. Capitolo 2. Eugenio IV. 14.-11-1447. una direzione, di cui sempre più chiare venivano a spiccare le dannose conseguenze.1 Mentre così il sinodo di Basilea perdeva le sue forze migliori, il concilio aperto F8 gennaio 1438 a Ferrara dall’egregio carenale Albergati raggiunse bentosto grandissima importanza. A i di marzo giunse colà l’imperatore greco Giovanni Paleologo' i r. grande seguito di dignitari e teologi greci, fra altri Marco d’Eft Bessarione di Nicea, Gemisto Pletone; gli tenne dietro 1*8 mar. ’ il patriarca greco Giuseppe. Sin dalla fine di gennaio Eugenio IV trovavasi nella capitale estense, ove subito dopo il suo ingre--« aveva riunito nella sua cappella domestica i membri del sinodo in una solenne congregazione, in cui espose loro il suo rapporto coi Basileesi e li esortò a cominciare la riforma da loro stessi migliorandosi.* Le trattative coi Greci si trassero in lungo per più d’un anno e più volte parve che l’assemblea dovesse svolgersi sfavorevolmente. Finalmente la necessità politica indusse i Greci a ceder*'. Nel luglio 1439 si compì a Firenze, ove frattanto era stato tra.-»f>-rito il concilio,4 un’unione coi Greci, la quale però non fu che passeggera. Il documento, in cui se ne notarono le condizioni, fu sottoscritto il 5 luglio 1439 da quasi tutti i dignitarii ecclesiastic: presenti a Firenze — solo alcuni dei più cattivi nemici dell’unione i Hfkele nel Kirchi'Hlrrikon di Aaòuiucn I. -l!*v Cfr, Il Ut. polii. HI- XI t s. ; Ili-Fi fa* in HUnch. nel Ani. 184S, 478 s.. 482: Kiobf..vti!*o -M. 31*.. ® tl7, 73, HO (molto l«‘iiv contro l'IngiuMo glu*Uzl» <11 Vokit» e IH'x I. HH,> Ibld. 227ss. 233 8«. sulla posteriore attività del »'usa per la causa di Eng> r- o 11 |H>rno dell'ordinamento ecclesiastico. Al principio del 143«ì lasci* Ha- le* anche 11 famoso J. Nlder: vedi «tntiEi.EJi 358. <ìfr. anche II(il.-poi. III. OSU (1908). 570 ss. ; Soumitt, Cunanu* "a.; VASaTEKXBEBoitK lìit ss. a Recentemente Muiloz ha idcutltlcato nel museo di Propaganda a H"n-’ un busto di Giovanni Paleologo. » Occcoxt 208 s. lima i: A'II. WS. Quest’ultimo fa le seguenti oaserva*!«»1 « fa questa un'eccellente frase, perchè per molti ce n'era ad esuberanaa '*• ¡mrlarr di miglioramento. ma fatti non ne volevano apiwrlre: perciò ci* prima Eugenio aveva scritto al linslleesi che non occorrevano parole, ma fatti e bo<* esemplo ». • U peste non forni che 11 pretesto per la traslazione del concilio a ritenne. KaoMANX <25 wM prova che in ultima analisi soltanto per motivi Bnan alarli Eugenio IV desidero l'emlgraaiaoe a Flrenae, che. sebbene non sena vedute Interessate e assicurazione «Iella restituzione, mise a disposizione 0 denaro necessario, la letteratura sul tentativo d'unione di Eugenio I' ir-EuRitABn 24. Sulle fonti per la storia «lei concilio fiorentino per l'anione cfr Moiri.™. Ilctsarion MS ss. Mot-iirj» Indaga di nuovo sulla questione deH'autopr degU atti greci, che KaoMA!t:< attribuiva a IK> roteo arclv. di Mltllene. mentre V.vst. dopo Hitixe. 11 rivendica a ite-»arione (p. óS» ssl. Moitt-n ritinta Br**»' rione, ina d'altra parte fa valere per Horoteo « la possibilità e qualche ver» slmlgllanza ». quantunque non sta dimostrato con stringente sicurezza eh e*i! sla l'antore.