90 dità, discontinui e frammentari, intersecati dalle foci dei corsi fluviali, che, prolungandosi dalla terraferma in laguna, mettevano capo al mare. Popolamento e attività non furono uniformi in tutte le isole. Variarono di luogo in luogo, per il succedersi di eventi diversi, che in gran parte sfuggono. La fortuna loro mutò, e dall’una all’altra nel corso di secoli, dal V alTVIII, trasferì il privilegio di preminenza o politica o economica. Da umili inizi, a quando a quando, l’una o l’altra assurse a fastigi di splendore, eccitò odi, suscitò contrasti e scatenò furiosi conflitti. Poi per vicende esterne ed interne declinò e rientrò nel silenzio, cedendo il primato ad altre consorelle. Insopprimibile gelosia umana la restituì alla primitiva umiltà, se pur avversità di natura, in un modo o nell’altro, o con assidua libera opera o con irresistibile violenza, non suggellò anche l’estremo destino. Le isole maggiori erano percorse da canali, i quali diventavano le strade ordinarie, traverso le quali si transitava per passar da un sito all’altro, e segmentavano l’unità maggiore in altrettanti frammenti. Specchi più ampi di acqua e di palude da queste distanziavano le isole minori, che tuttavia non riuscirono a rivendicare ima individualità politica coerente a quella fisica, e finirono per ricadere sotto l’influenza del centro maggiore, partecipando della sua buona o cattiva sorte. Così a Torcello, così a Malamocco, così a Olivolo (1). La funzione sociale e politica, era sintetizzata nel nome di un’isola, o in generale di un aggregato insulare, nel quale emergeva, per naturale e istintiva prevalenza, il sito, ove l’attività si svolgeva più feconda. Questa non era ristretta ai pochi nominativi, registrati dagli antichi cronisti (2), ma si stendeva per tutto il gruppo, entro il quale essi avevano conseguito spontanea egemonia. Le isole minori, a essi collegate, erano considerate altrettanti vici, di quella principale. Torcello aveva i suoi vici nelle isole di Burano, di Maz-zorbo, di Costanziaca, di Ammiana (3) ; Murano in S. Michele e S. Cristoforo ; Olivolo in Gemine, in Luprio, in Spinalunga ed in Rialto (4), per citarne alcuni. (1) Cfr. Origo cit., p. 31, 36 sg., 55 sg., 136, 166 sgg. (2) Constant. Porphyrog., De adm. imper., c. 27, 28 ; Iohan. Diac., Chronicon, ed. cit., p. 63 sgg. (3) Chigo cit., p. (4) Cfr. il mio volume Rialto. L'itola, il ponte ecc. cit., p. 5 sg.