L'unione Stabilita a Firenze nel 1439. 319 fri i Greci rifiutarono la firma — ai 6 di luglio fu letto solennemente nel duomo di Firenze, e lo si conserva ancora siccome uno de' più preziosi tesori della Laurenziana a Firenze. Il papa si affrettò a porre il mondo cristiano in conoscenza di H’jesto felice avvenimento e ad ordinare ovunque pubbliche preghiere e processioni per ringraziare Iddio di quanto si era felicemente compiuto e pregarlo di terminare l’opera sua e di condurre ■ra sotto il giogo della fede cristiana anche i tracotanti popoli barbari.1 Simili speranze sulla riuscita unione fondava anche l’umanista Flavio Biondo. Se eziandio gli altri popoli d’Europa e d’Asia un tempo uniti alla Chiesa venissero riguadagnati a questa, allora colla restaurazione dell’unità ecclesiastica risorgerebbe 1 'Imperi',/m romanum spiritualmente dominante il mondo, allora anche i barbari potrebbero venir cacciati dall’Europa e da quelle parti d'A.Ma, che non appartennero all’impero romano.3 In realtà Eugenio IV aveva ottenuto un grande successo, poiché così era vinto, almeno in linea di principio, uno scisma più volte secolare, che aveva staccate dalla Chiesa romana e con ciò rese straniere all’Occidente latino ampie masse di popoli e paesi «d era finalmente ristabilita l’unità dogmatica sì a lungo desiderata delle Chiese orientale e occidentale. Della stabilità o meno dell’unione compiuta nessuno allora poteva dar giudizio sicuro: in larga cerchia si nutriva speranza che la riconciliazione sarebbe duratura ed efficace. Contribuì non poco a rafforzare la potenza di Eugenio il fatto, che a condurre in porto questa unione fosse stato quel pontefice, con tanta acredine anzi passione osteggiato dai Basileesi.* Ognuno ricevette più o meno l’impressione, che dopo questo riconoscimento della sua autorità da parte dei rappresentanti della Chiesa greca, il papato vilipeso dai Basileesi fosse in procinto di risalire in alto.4 Di somma importanza per l’Occidente tuttora sofferente sotto gli effetti postumi del grande scisma fu poi la decisione dogmatica ‘ Otr. Havxxiji 148». n. 8 e CB*ix. Jlai. 12, 51-52 dettero del 7 luglio •I duca Federico d’Austria colle parole iniziali : Otaria in al fittimi* beo ri in l'TT° pa* hominibut bonae voluntatii). Id Giornale tlorico dtgU Arrhici iotea ni ‘Firm* 1857) I. 19« m. C. Mii amuii pubblicò con illustrazioni U testo greco * latino del decreto d’unione sull'esemplare della Ianrraiiuu. Ofr. I’ies I, 42. In Jióm. Quart altchr. XVIII (1904). 88B. n. 1 e XXI (1907). ^ ricorda che nell'.4rm. S. c. 2, ». li anche l'Archivio Vaticano pos- ****•• « un eguale documento originale o duplicato finora, a quanto pare. Ignoto » *Ua bolla Laclmlur coeli per l'unione, colle stesse sottoscriaiooi autografe >fcll>*cinplar<> di Flrenae e colla nota contemporanea : • Altorum ex qulnqt» ‘ rtginalibus bnllae Eugeni! IV super unione ecclesia® graecae cum latina ». * Dee. Iti. 1. VIII. Cfr. Koicrra uiv. * Monca. Roman. WeU 20«. * »’anoirros II, 192 190