Il barone Ludovico voli Pastor. xv Intanto egli pubblicava la sua te.si che aveva raggiunto le 500 pagine: Die Kirchlichen Keunionshestrebungen wàhrend dtr Itegierung Karls V, opera che assieme alla Corrispondenza del cardinale ConUt ri ni durante la sua legazione in Orrmania nel 1541, da lui trovata in Roma e pubblicata nell’#istorischen Jalirbuch della (ìtìrresgesellschaft, gli procurò subito fama di vero dotto. Egli aspirava ad una cattedra universitaria, ma «ventura!aniente la lotta del Kulturkampl rendeva impossibile a lui, cattolico, il raggiungere tale mòta. Teodoro Monunsen, interrogato dai deputati del Centro al Parlamento prussiano su questa mancanza di purità fatta ai cattolici nelle Università, rispose che « era il simbolo dell'ultrantolila nismo che faceva si che all’ombra ili questo albero velenoso fossero cosi rari i talenti». Come fosse falsa quest'accusa partigiana, risulta dal fallo che Pastor, quantunque tanto attaccato alla sua patria, dovette cercare una cattedra in Austria. Il prof. Weiss propose a lui le due università di (ìratz e ili Innsbruck: il prof. Stumpf-Brentano (¿li spianò la via a quest’ultima, dove il 19 febbraio 18K0 egli tenne l’esame (collo-quium) di abilitazione e, sei giorni dopo, alla presenza di 10 professori e di 15 studenti, la lezione di prova sul tema: L'opera storica contempo-ranca ali imperatore Carlo V. Il prof. Busson dava sull'esito ili questa prova il seguente lusinghiero giudizio: ■■ Il candidato ha adempiuto il suo incarico in ottima maniera. La sua lezione, la cui forma può solo venire elogiata, dimostra che egli è pienamente padrone dcU’argotnento, che ne conosce la letteratura sino alle recentissime pubblicazioni, e che egli sa esporre con chiarezza ed in maniera attraente un argomento. Anche la calma oggettività che il candidato ha dimostralo in questa occasione deve esser fatta rilevare in maniera particolare. La voce del candidato è assolutamente sufficiente ». Tutto faceva credere che una libera docenza non si facesse attendere, eppure non fu cosi. Il Ministero della pubblica istruzione in Vienna, pervaso dal sentimento liberale-massonico, gli fece bene attendere il permesso (venia legendi) di tenere le sue lezioni. Il prof. Klopp voleva che Pastor avesse accettato il posto di professore di storia in casa dell'arciduca Carlo Ludovico per il suo tiglio Ottone, ma egli vi rinunziò, sebliene a malincuore, |»ercbò tale sistemazione lo avrebbe allontanato troppo dal suo programma scientifico. Nell’attesa del permesso del Ministero, Pastor accettò sul momento il posto ili consigliere scientifico nella libreria editrici* di Herder, iniziando la redazione degli * Historischen Bildnisse e la revisione degli articoli storici nel Kirchenlerikon di Wetzer e Wclte. Finalmente, dopo 11 mesi di attesa giunse dietro pressione degli amici l'attesa venia legendi dal Ministero della pubblica istruzione, e Pastor potè cominciare come libero docente le sue lezioni di storia moderna in Innsbruck, che doveva diventare la seconda sua patria. Durante l’attesa di questa conferma ministeriale il suo amico Giorgio Hertling gli aveva scritto: < Non dovete meravigliarvi; chi,