Triste condizione di Gregorio XI. Rivolle. Strage di Cesena. ita Tarquinia cinque settimane, sopra tutto per causa dei negoziati cogli abitanti della città eterna, che da Firenze venivano incessantemente provocati alla rivolta.1 Ma i Romani, gente pratica, preferirono d’intendersi coi plenipotenziarii del papa. Il 21 dicembre 1376 fu stretto un patto sull’esercizio della sovranità in Roma, che permise al papa di pensare alla partenza, la quale seguì il 13 gennaio 1377. Il 14 gennaio Gregorio sbarcò ad Ostia e risalì il Tevere fino a S. Paolo, donde il 17 gennaio, accompagnato da plendido corteggio, fece il suo ingresso nella città di S. Pjetro.1 Il ritorno del papa dal non naturale esilio in Francia segnò un’èra nuova non solo nella storia delPeterna città, ma anche in '¡uella della Chiesa. Proprio un francese aveva spezzato la catena, he con danno della cristianità aveva legato strettamente il papato ai sovrani di Francia. Con giubilo di tutti i buoni era restituita al capo supremo della Chiesa la libertà e l’indipendenza. Ma Roma stessa si mostrò poco cortese col suo legittimo signore, che subito i prese a cuore la restaurazione deUa città decaduta.1 L’anarchia vi aveva messe sì profonde radici, che ai Fiorentini riuscì facil osa di perturbare di nuovo e inacerbire gli animi dei Romani. Gregorio XI aveva appena posto piede in V’aticano, che nella città cominciò novellamente la lotta sui limiti del suo potere.4 Ancor più tristi furono le esperienze, che quel pontefice ben intenzionato ebbe a fare circa gli interessi generali dello Stato ecclesiastico. Aveva, come scrisse egli stessi ai Fiorentini,* abbandonato la sua f»ella patria, un popolo riconoscente e insieme devoto alla Chiesa, molte altre comodità e, nonostante le contraddizioni o preghiere di re, principi e molti cardinali, fra grandi pericoli, disagi e di-pendii, si era affrettato a venire in Italia col fermo proposito di riparare a quanto di male avessero fatto i suoi ufficiali, pronto ad nettare per amore della pace anche delle condizioni meno onorevoli, purché in tal modo venisse ridata la pace all'Italia. Co! più profondo dolore s’avvide ora che non si avveravano le speranze da lui riposte nella sua comparsa personale in Italia. Non accennava ad apparire quel miglioramento di cose, che fermamente si attendeva non solo dal papa, ma anche da molti a*sen- 1 Oost ancor» 11 2T> dicembre 137«: T. SaLCTato. Epist I. WvW Fu <11 ¡»»Icolo che non si trasportasse «libito a Roma tutta l»mm!nL*r**ioor e che '5ienone restasse ancora sode centrale per una parte dei trddltl della camera («pale; v. Kirsch xxv. 1 II papa scelse la ria di mare, perchè quella di terra oon e« sicura ' '»Michette antiche 210. * Vedi Ml'icrr hi Are*. *I■ dell.Art e IV. 12* 4 Rki moxt II. 10058. * lettera del 15 luglio 1377 iApp. n. «> mmArchirlo di «tato di f’^renze. Slmilmente si esprime Gregorio XI tn una lettera al \e«wo di 'rt’ino.