2. Lo scisma e le grandi agitazioni degli eretici 1378-1406 (1409). EK la prima volta dopo 75 anni ora si tenne nuovamente un conclave in Roma. Dipendeva da esso, se la preponderanza, che a danno della Chiesa' i Francesi avevano ottenuta nella direzione degli affari ecclesiastici, dovesse continuare anche per l’avvenire. Con tanto maggiore certezza erano da attendersi lotte violente, in quanto che nel collegio dei cardinali regnava non piccolo disaccordo. Dei 16 cardinali presenti in Roma soli quattro erano di nazionalità italiana: i romani Francesco Tebaldeschi e Giacomo Orsini, il milanese Simone da Brossano e il fiorentino Pietro Corsini. Naturalmente questi principi della Chiesa bramavano che salisse di nuovo la cattedra di S. Pietro dopo sì lungo tempo un loro connazionale. Stava di fronte alla minoranza italiana una maggioranza di dodici cardinali stranieri od « ultramontani » (undici francesi ed uno spagnuolo), che alla loro volta erano scissi in due partiti. I cardinali così detti limosini avevano in mira l’esaltazione a capo supremo della Chiesa di un nativo del Limosino, come già anche gli ultimi quattro papi provenivano da questa regione. Degli altri sei cardinali due erano indecisi: gli altri quattro costituivano la così detta fazione gallica, a capo della quale stava il cardinale Roberto da Ginevra.2 Così nessun partito aveva una decisa prevalenza ed era da aspettarsi un lungo conclave. Ma circostanze estrinseche fecero » 1/espoelxlone (Ih noi fntta qui addietro ha dimostrato quanto pienamente si avverasse la predizione ohe la i>otenza della Francia sarebbe i*er la Chic*» romana litui canna appuntata, la quale forere4>be la mano di chi vi si voler**' •W»l>oR!iiare (vedi Bulaeus IV, 57«; cfr. Hutwio I, 44 n. ; Sciievffuf.n 51. a- -* * Sette cardinali, tutti francesi, non erano presenti in Roma : di essi set dimoravano ancora in Avlmione. Per la storia precedente di Roberto di Ginevra cfr. efeucgURD in Jahrh. der Gc*cll*ch. f. lothr. Gcsch. u. Alltrlumtkunde XIII (1001), 841 s.: XV (15)03), 4«) ss.