4* Maestro del Manetti fu il pio Ambrogio Travkrsari. dal 141 generai«* dei Camaldolesi, egregia persona, che come uomo e cómprete fu un modello di purezza e santità, come generale un es«*n piare inimitabile di saggia mitezza e rigore, come dotto uno dei pi utili lavoratori e scrittori, come ambasciatore uno degli uomini <: Stato più attivi, prudenti e coraggiosi del suo tempo. Traversar fu veramente il primo a trapiantare entro le sfere ecclesiastich l'operosità umanistica. Nel suo convento di S. Maria degli Ange! a Firenze raccoglievasi il ñor fiore del mondo dotto fiorentino, ec clesiastici e laici in varia mescolanza, per ascoltare le sue lettur. sulla lingua e letteratura greca e latina e le sue dissertazioni * questioni filosofie he e teologiche. Con calde parole il biografo di Lorenzo de' Medici dipinge quel tempo « in cui da questo conventi partivano splendidi raggi di spirito che illuminavano le case de patrizi fiorentini e per essi il mondo*. Tutti i membri di quest-circolo facevano a gara per appropriarsi verace e profonda scienza e per cavarne utilmente profitto nella vita privata e dello Stato. Forse non »*è mai vista una simile raccolta. Perfino Tom ma-ParentuceNi. che conobbe di scienza personale l’attività letterari» del pio generale camaldolese, non potè mettervene al paro un» simile, salito che fu sul trono di S. Pietro.' La continua operosità del Traversari per la riforma del sur Ordine, le innumerevoli fatiche e strapazzi, cui dovette sottomettersi come legato pontificio, non furono in caso di diminuire il suo vivo interesse per la letteratura, tanto la greca che la latina A dispetto dcU’enorme peso degli affari che gli fioccavano, egi; trovava sempre tempo per ricercare nelle biblioteche rari mawv «•ritti, per fame copie, per andare in traccia di grandezze letterarie per indagare antichità vuoi ecclesiastiche, vuoi pagane e per Incoraggiare mediante lettere alloatudio della scienza. Per lo più i suoi lavori si riferivano agli scrittori ecclesiastici greci e su questo campo nessuno dei suoi contemporanei gli stette del pari per ricchezza di libri e per conoscenza della materia.' Nella sua delicata coscien-tiosità egli non trovava conveniente alla sua posizione la versione di autori profani, quando però cedette alle preghiere del suo magnasi**!. rtmmnlart» *Ma rUm éi n M «d. r**r»*v Tbrtao l«3 («1 r**n II. *l»|; Xmt» I. ITO«*. * Mtim» II. 3il»; A ku.i Timar. «Ivi* 4rtt\oru4 rtalMttv 4k rmw, rusu» ims. WpalMkt» «Mia «tatua «tri IbulHI" la Stvn a la. * Kriumt. Rrwfr krUtjrr Itmitrmrr Italia r tmw 4r* VrIM 1« *S • IMii» «W>l rasi II*. 3t*| d» M Ma sa rixria mtMMlr 4rUa |«| Tnnmari: et* hm UmanMi Ttraillan ata. a 3. Sai Tra»*>f*art atrln|>'«> ». aarW )lc*n. 'rmnrmn lUt.; «alla aa Uni«*" laajia >«a*ai.> al dlMll» («non VI. ma; sdlf w Mfcrrv l.tun twa**-mrmlm ét A. T, I Flrraa» IN(K |«W|; ralla na n*ri«pw>ban «O'stuM» oaslaat UsaMa UMItltal. f. OioilMn«.