L’umanesimo nella Curia. 177 Fin dal primo anno del pontificato d’Innocenzo VII, che pel primo battè la strada più tardi proseguita da Eugenio IV, Niccolò V e altri papi,1 anche il noto Pietro Paolo Vergerio fu chiamato come segretario alla Curia romana. Il Vergerio divenne consigliere intimo del papa e fu trattato con grandi riguardi.2 A mostrare la potenza, cui con meravigliosa prestezza salì in Roma l’umanesimo, basta il fatto, che prima dell’elezione di Gregorio XII toccò a questo umanista l’incarico di tenere ai cardinali in concistoro un discorso per l’unione della Chiesa, e che il Vergerio non si peritò di rivolgere a questi principi della Chiesa parole assai amare.8 Col tempo invalse sempre più il costume di adoprare, come quelli che erano forniti di più elevata cultura, gli umanisti a servizio dei papi, nella cancelleria ed anche nella diplomazia. Ben presto venne il tempo, in cui nulla conduceva più sicuramente alle dignità ecclesiastiche quanto la cultura classica. Sotto il successore di Innocenzo XII, cioè sotto Gregorio XII (1406-1415), furono di nuovo accaparrati alla Corte papale altri umanisti, fra i quali Antonio Loschi da Vicenza. Egli è l’autore di un nuovo formulario per gli affari curiali, col quale doveva introdursi in questi lo stile tulliano. Benché l’impresa del Loschi non sia riuscita a superare le difficoltà inerenti al carattere giuridico delle formole, pure i documenti della Curia redatti da quel tempo in avanti si distinguono per lo stile più puro e per le elocuzioni più eleganti: 1 I’.M’BcoRor (495) lo rileva giustamente. Sull'umanesimo alla Curia sotto l:i; «viizo VII efr. F. Novati, lìarlol. della Capra e i primi suni puniti in 'Orli- di Koma (1)02-1412), in Roma e la Lombardia, Milano 1903, 25 ss. e irrA. »(or. Lomb. XXXVIII (1903), 374 ss. B. della Capra circa il 1402 era -Ti tario A la Cour pontificale au tnoycn-ftgc 1312-1 in Campten llentlu# f-lcod. des Tnscripl. et Belles-Lettres 1924, 136. 5 Cfr. C. A. Combi. Memorie suirEpistolario di P. P. Vergerio (Venezia ,l4S0) e Hist. Jahrb. XVIII, 294; Bischoff, Studien ru P. P. Vergerio d. A. 1 «*. : ibid. 91 ss. un catalogo cronologico delle lettere. 1 « MIM quidem vkletur. si nuno voi untate IM Petrus et Paulus resurgent a mortuis. bue intra venientes Ecclesia m liane non recognoseerent : opinar "e magis earn pro sua recipe rent quam ipsi reclperentur a untila. Nani nisi illas baberent (in quibus ipsi nihil habent nisi efligiem), non halieretur eis rix nutein hnbere tSdem possent, si quidem eis ncque argentum esset ■•«lue aurum» etc. « Cavete, patres conscript!», dice il Vergerlo in un altro i,K'Ro. «ne dum nrbem custodltis, orl>em amlttatls et pro exiguo temporali '■TOinio universa spiritualis obedentia depereat», e in un altro passo: «Si praesentem owasionem negligitls spe nnionis omnino sublata nova statuentur ••«’reta, insoliti exeogitabuntur articuli, lnveterabitur ree ista quemadmodum iiisma Graeeorum ». L’orazione fu pubblicata ila C. A. Combi nell’.4 refiirlo •lotico per Trieste, risina ed U Trentino (Roma 1882) I, 360-374. Sn dò , fr Kopp tn Hist. Jahrb XVIII, 295 ss. Bischoff, 49. 55. 58 ss. p*no«, Storio dei Papi, I. 12