224 Libro II. Capitolo I. Martino V. 1417-1431. Quanto più imparava a conoscere le condizioni della patria -tanto più chiaro Martino V vedeva che nulla vi si poteva stai* lire colla violenza. Roma e Benevento si trovavano allora n>- * mani di Giovanna regina di Napoli; Bologna era repubblica in s. pendente, mentre le altre parti dello Stato pontificio erano usurpate da varii dinasti.1 In questo disperato stato di cose Martino V dovette cercare di riuscire allo scopo mediante trattative diplomatiche, in cui la fortuna lo favorì in maniera sorprendente. Prima di tutto ottenne d’accordarsi colla regina di Napoli, alla quii!-promise di riconoscere i diritti e di coronarla, cosa che venne compiuta dal cardinale legato Morosini, dal suo canto obbligami m Giovanna ad aiutare il papa nel ristabilimento dello Stato pontificio ed assicurando ai fratelli di Martino importanti feudi n**I suo regno.’ In seguito a questo accordo Giovanna ai 6 di mano del 1419 diede ordine al suo generale Sforza Attendolo di sgombrare Roma.* Per l’intromissione dei Fiorentini Martino V riu-nel febbraio 1420 ad accomodarsi amichevolmente anche coll’ardito condottiero Braccio di Montone, che teneva in suo potè: mezza l’Italia media e passava per uno dei più abili guerrieri d tempo. Braccio ebbe l’investitura di Vicario della Chiesa con Perugia. Assisi, Todi e Jesi restituendo in compenso le altre sue coi quiste e riducendo i Bolognesi all’obbedienza del papa nel lugli-’ del 1420. ‘ Soltanto ora Martino V potè ritornare nella sua cap tale. Il 9 settembre 1420 egli lasciò l’aurea Firenze e giunse il 2^ a Roma, ove fece il suo solenne ingresso il 30. Il popolo saluti’ con giubilante entusiasmo il suo liberatore dalla calamità.* Martino V trovò l’eterna città in pace, ma in tale miseria eh-come nota un biografo del papa, «aveva appena l'aspetto d N. flnMiow, minateli» (In rtMxo). Moaca 1011* (vfr. Itenltchc J.lt.Xcitnnt U*l 9543); \Vot.r. Mirkelosto 30*. lttproituztune del «epolcro In <'*ru.rcci. tv «I o|trrr del Donatello (Milano 1R<6) tav. 9. t pn**»o Vcmiltì VI, S»'». > (Tfr. U. Za..n. ¡‘afta Martina f i I Holaoncti: rapporti crvUs.-rcHt"* anni Hts/10. Itoli>ena 1»12 e Liberta» Hononie r Papa Martino 1*. Itologna !»»’> s A. ut TvuMtrutjji« 23: A. Omti KR: Umm-tlirao li l. M-® e J'’’ * d. Soc. Hom, X. 4as: cfr. «otto p ¡¡tWa. * l>nmaBJ in Ki-m. Quartal*rkr XXIN (1D1S). 20*. Secondo gli • .Irla la partetua del Moroatai da Manto** l«’r Napoli avvenne 11 1 dlcetnbre 141S. * Mimi sl-ltnrio li 1, 5W9. * Cfr. ZrtU, Libertà* limumir **.. iosa*. Cfr. H. jVauamst. Bracci* da Montone e II romane ili Oritela. l’im(U Wffl * litmut'M IKcrum. Corp. Uhi. II 1. 1-*Ì73) dà coro«' giorno iWllntt''*' Il W «ettemhre. Io |irrA emlo fh» vada |*vfiTlta la data degli • Ada «««"•» riatta uHIIxmta nel testa Non al capUee come a vece di questa fonte a «tenti.« 11 Tiimuahixj nella *oa nlliim« deirinfnwnra 23 citi 11 molto p«t«tK*r Ce» nauu. Sullo mitre ritolte al papa In il renar e che non furono la vera «•<**“ della «ma partenza (CirdUA SM. n. 2) ». IbUl. 3SO, M*ntircf (417 ») p«wa quanto tei* prima della «tua venuta U papa io*» preoccupato dalla aollerH» dine pel ristabilimento detto Stato pontificio.