37» Libro III. Capitolo I NlwoWi V. 1417-14)6 Quale posizione importante il Cardinal di Bologna, eoo «* era detto il Parentucelli. conquistasse in brevissimo t«r, Sacro Collegio, risulta chiaro dal fatto, che in una dWV or* relazioni gli inviati senesi lo designano addirittura come «Ar papa.1 Anche Eugenio IV gli avrebbe profetizzato il poet ».u e i biografi del papa riconlano altre parecchie profezie. alW- .» però non dovrebbe darsi soverchio peno. ' Quanto »»’esterno colui, che in modo si straordinari rapido era salito dalle condizioni più meschine albi sotnqu A-gnità del mondo cristiano — nel corso di tre anni Paiv-it «o diventò vescovo, cardinale e papa — era molto meschino. I r«*. temporanei lo descrivono piccolo, mingherlino et» vino dal u*lo. egli voleva anche essere inteso a un cenno. In questo, eoa» altro rapporto, egli formava il perfetto contrapposto del suo P™ decessore. La tranquilla maestà e silenziosa severità di Ear l’antico monaco, gli erano totalmente estranee, abituato o*" sempre stato a parlare molto e in fretta, a mettere da parte tu' ■ Il cerimoniale che opprime. Narra Vespasiano da Bisticci, fbr lo visitava e gli voleva parlare, doveva sedersi al suo lato * < » «I# «Mm par«*: L HWiW. jjrgmttomi hrrntM > (HirM |SM‘ » • ITr VwriHuo »1 BMma. Kmptwt» 11 . | a; VMM » | 1 * tî- * *► srm «Mo. »17 MU*»* ta partkafauw la prafena di tIV Rm*" »• Vrtnao o»u* ««a • h ut»»-*» <<*«>< «n«i» tra r. a i» 4**ra»*#iis* a H •> a» a > IX auitw Ittnw * mm anOata « Mmu nUj Tr»**» O* Il rhvahn H i«|M> «Un «M himilavtll alla nato t'»«datr-»? » liras ta II, «i (Ma «IrsarM di Mlmb art tralll »*• -1 la Wni««*»* I * Bi hm» la MrtM al aalataW delta rtalaa »maMta*» * * a Ht» rillill» Ort |*|aa. 4lrda*a dal IVxli artla rat^wUa 4»! * tVfda«„ t «mai laa. Sa m rtiraii» dl Xirrato V a *ia-aa « r—u. U totl* 4«pimlr drflht » drtt» tMWMi >SWa |**|t Ü^n la a»dHW * Mer»IA V «mil rai*»« itm )M«wièw«* la J»krK érr frrM a •ad***’ »•a»ra II.  » J|r»W. »«I dr f«f |. M: ll^ara VrMha «» : »•” la rnf ». *>u.d MmI «I «Ma» IV. I«(4m (KM IT «. il» Vrdaefta la •*-«* d. tir«d» I la Mai mmmUm. Mil «si « Va*.*» t a»; III» le M Inm taali I”, a la « |v jai. *a4 luil S