184 Libro I. Capitolo 3. I Sinodi di Pisa e Costanza. 1409-1417 (1418). decrepito e influenzato dai suoi congiunti,1 sia nel suo emulo. Il giubilo di Gerson2 era stato prematuro. Si disputò calorosament sul luogo di convegno dei due papi e si fecero i progetti più diversi, ma il convegno non ebbe luogo, sebbene Gregorio XII e Benedetto XIII si fossero avvicinati fino alla distanza di poche miglia.3 Da contemporanei ed anche da recenti scrittori si ascrive ai nipoti di Gregorio XII ed a Giovanni Dominici, arcivescovo di Ragusa, la colpa principale del contegno, eludente la cessione, tenuto dal papa romano.4 Insieme però vi influì potentement* anche la preponderanza sempre più spiccante dell’ostilità francese. Gregorio XII fu rinforzato nel suo sentimento antifrancese anche da parte dei principi.5 Un lavoro satirico conservatoci da Teoderico di Nieheim ci mostra quale odio e quale indignazione si attirassero fra gli amici dell’unione quelli che circondavano il papa. È una lettera di Satana al prefato Giovanni di Ragusa, piena d’ironia e d’allusioni tra elevate e grossolane a persone, a circostanze del tempo e a costumi ed usanze abbominevoli. Essa è interessante inoltre per la combinazione già allora preferita di vedute biblico-ecclesiastiche con mitologico-pagane. Il notevole documento termina esortando a continuare a lungo nell’attivitit finora esercitata contro la cessione di Gregorio e poi si annunzia al Dominici che cosa debba attendersi nell’altro mondo. Nella parte più bassa del caos eterno Satana gli avrebbe apparecchiai - il posto più cocente fra Ario e Maometto, dove è aspettato con » Cfr. Beck OS s. a Cfr. Schwab 194-195. Valoib ITI. 479 s. Sullo cause del mutato contegii" di Gregorio XII v. Hefelb VI, 701, 767 s. (2* od. 890 ss.) oer il primo motte In chiaro la grande ini por tanza dell’attitudine di Sigismondo in quel tempo. T'n documento trovato «tal Finkk a Barcellona e che imi té usare il Goeu.ek 20. n. 1 (invece di CRO legei Curtah Realen Dipi.) conferma questa esposizione.