Libro II. Capitolo I. Martino V. 1117 U3l hì trattava era la seguente: quando entrava in una città Berna. , »i faceva portare innanzi uno stendardo in cui era rappre*. il monogramma del dolce Nome di Gesù (I H S) circondato da d raggi di sole e coronato da una croce. ' Quando predicava, lo « •tv-dardo era per lo più piantato a Iato del pulpito. Talvolta in ne doveva parlare del dolce Nome, portava in mano una tavol i, m cui figurava il monogramma del medesimo in lettere gra: visibili a tutti gli uditori. Colle sue zelanti sollecitazioni egli a a fpinto anche molti sacerdoti ad esporre sugli altari, a far dipin r* sulle pareti esterne e interne delle chiese il Nome di Gesù e’ » diffonderne piccole immagini fra il popolo. Oltracciò il n gramma suddetto per suo incitamento fu scritto in molte città . f •Mia Oarilkiaii a iUai « vtr I» W«f»—»MI cnaBaWadoat «all« * «rHUo di *>* inibì. A Diri Ira t» Ko«a C. «. ».) «alt* da Vtnrr la l.lmèr *•'*•** l««»* II. «a, V aarW Tarar »v-lniraa» Hat. Ma*; Miann NBa **. Aumiu 3E3 a* * Vwdi Caimn« la «uwK. rrrntme issa IV. Sa