CWaUeritUra di Cali«« III. «b> ari tu: lo buon». * In rvUtn In vite fino allora condotta da Alonso m ► ita pecca. Riirido con a« tteuo — coca* vescovo e coma rar-*at rifiutò infatti qualsiasi altro beneficio—, ««li era benigno • in* ■ lU altri. Conforto ed aiuto trovarono ognora prosao di lui . pinvri ad i bisognosi.: Anche il senese Bartolomeo Michele elogiò jn- menta le qualità del neoeletto da Ini già prima conosciuto. K ac^M. coti ac ri addimostrate •ae. »re favorevole alla noatra città. La aua indola è parifica « baona. Nella ttnuui lettera Michele «aortava I Senesi a «pedire * t ia un'ambasceria splendida al possibile acegliendo per eoa* «n ni illustri e degni, eaaendo il papa aommamente avveduto e ■Ite.* In una lettera diretta a Piaa a Giovanni, figlio di maorira Dote medico d'Orvieto, il grande armaecovo di lima» Antodio deaeri ve molto bene i timori, che nel primo momento al co*. •»- raoo all'desione di Caliate III e il cambiamento che ben teste, ir- tenne in auo favore. Nel primo monacalo, coai Antonino, Ide-m di Calisto III è piaciuta poco agli Italiani e ciò per do# ra r al. Dapprima perchè, aasendo egli un Vafaoriaao o Catalano. be«no che cerchi di trasferire fuori d'Italia la Corte pontificia. I* -"rondo luogo temono che aAderfe le fartene della Chiana a C- *lani. si che. tenendone il caso, sarebbe diIRrile ritornarne la p -«uno. Ma poiché piò maturamente ad poaidarnrono le eoa» • ai d>f aa la fama della di Ini bontà, sapàenm. rette avvedimento e i* «rtialità. e poiché inoltre egli s'ò obbligate con solenne prò. •-wfc di cui ho visto copia, a impiegare conforme al consiglio dei • iiaali tutte le sue forar nel far guerra contro i turchi e per ri-«■ '•'laéstare Coatentlnopoli. si vite la liete »perenta Non al crede, a* ai dine che egli sia devoto a naa nerume piò die a uà altra, ma «te «gli da uomo intelligente e retto darà ad ognuno dò che gli ' *