193 Libro I. Capitolo 3. I Sinodi di Pisa e Costanza. 1409-1417 (141« . Ma a questi ed altri dubbii non si fece osservazione dai radunati a Pisa. Gli animati da caldo zelo per lo stabilimento dell’unità ecclesiastica non ebbero la coscienza, che il sinodo non fosse che uno strumento nelle mani di Baldassarre Cossa, altrettanto ambizioso che scaltro, nè rifletterono, che era impossibile fosse cosa legittima procedere contro ambedue i papi.1 Poiché intiere università, specialmente Bologna2 e molti dotti s’espr«/-sero nel senso delle nuove teorie, il sinodo pisano passò sopra tu' i i dubbii canonici ed energicamente s’attribuì l’autorità di fronte ai due papi, di cui però uno doveva essere il legittimo. Invan ì, persino neH’ultimo momento, Carlo Malatesta, fedele aderente di Gregorio XII, cercò di riuscire a un compromesso tra Gregorio e il concilio. Invano questo principe, finemente educato nell’un. -nismo, * rappresentò ai cardinali, che per la nuova via si riuscirebbe rapidamente alla mèta, ma non all’unità, sì bene ad una triade. * Il sinodo pisano si dichiarò canonicamente convocato, ecumenico e rappresentante l’intiera ( !) Chiesa cattolica e passò ] : al processo e deposizione di Benedetto XIII e di Gregorio XII. Il concilio fondò il suo passo contro i due pontefici sul fatto, eh si pretendeva riconosciuto universalmente, ma da nessuno er. creduto sul serio, che i medesimi fossero non soltanto promotori dello scisma, ma veri eretici nel pieno senso della parola pereh GhW'xn, riunita dal due collei?! allo stesso rompo nello stesso luogo, è per ■! ritto competente ed anche «li fatto capace di fare passi |>er l’unione «Iella Chiesa» (loc. cit. 4fi). Nel Coti. Valle. 4/54. 1. 156ss. (1!H. llote c a Vaticana) ho trovato il trattato ili R de Fronz ’ tatto fra le ìxwtlll« e II trattato Pe aquatoribus Romanae Curine Iti.irvKT/ araucu in Stutlien unti Miti, oh* dem Brn.-Orden XXV (1004), 544 ss. vuol dimostrar«* «probabile» che Matteo *11 Cracovia sla anche autore delle postili* Cfr. anclie Hi.ikm ktzrikokr, Oeneralkonzil 286 ss. Frank (Mattiniti* ' " Krnkttu Wss.) rigetta questa tesi Probabilmente composto collo scopo r*v~ clpuo «U polemizzare contro V postili«* £ l'opuscolo «k*rivante ila Ha sfera «h*l l'un (versiti» di Vienna, pubblicato da BurjinzuniEit sotto il titolo f~ kannninl. Traklat fiir «io* Pitaner K->nzil (Htì9): Trxt und l ntcr*Mt'hiin‘jr* Graz 1902. Cfr. R. v. Sninini In I.it. Kuntl»rhnu 1904, 158 ». Relativa monti allo .scritto di Antonio da Bttdrlo (| 4 ottobre 1408) sullo scisma. comt><>st per difendere l'impresa «lei condilo fatta «lai cardinali, v«««lt Gì'sther. I** Vorpvtn'hichlr de* Konril* rem Pi*e ilei ivsto non tocca manche le eccezioni principali risultanti dal Cvrpu» iuri* tunonii'l, «' stampato in MAWfcsofr DtJRANn, Cofl VII, 894-897. «ì(V. Tschackirt 153s. Valoui IV. 82ss. Hijemett riviikr in S’t itili en unti Miti, a un dem Ifeu.-Oeden XXIV (190,1), 10*5»*.. XX' (19041. 7,14 .ss,. XXVII (1906). «57 ss. ; U Hoc. Pie CMvertUMcn unti die Ktm-zilien eon Pina mid h tmnlanz, F relittiri; 1910, 3 ss. » Y riarte 4(1 : <-fr. 54-62. * IIefej.e VI. 863 (2* ed. 1003-1004). » Cfr. Sti'iir 19: BUKUET?.RiEt>m. fìeneralkonzil 295s„ SOSas.; Vvixus IV. 79. 90 Ss.