Il aiatemn cariale delle imposte. . .4!! parte il segreto della potenza e della quasi illimitata influenza • : grandi papi del medio evo. La traslazione della sede papale ad Avignone, la nomina di dinali per lo più francesi e la conseguente elezione di sette suc--1 vi papi francesi dovevano scuotere profondamente la posizione ..1 versale del papato sopra le nazioni. L'opinione tosto formatasi /re■»so i popoli sospettosi, che la suprem- dignità ecclesiastica fosse .«•nuta mero strumento in servizio della politica francese, scemò ’•volmente il prestigio del papato. La quale idea, benché non •ipre fondata sulla realtà, tuttavia indebolì la universale fiducia capo comune della Chiesa e destò negli altri popoli il senti- - -nto di una opposizione nazionale al governo ecclesiastico dive-n ito francese. Il rallentamento derivatone nel legame delle singole vince ecclesiastiche colla Sede Apostolica ed inoltre la condotta • a Corte avjgnonese. spesso arbitraria ed in molte guise ligia ad interessi personali e di famiglia, produsse un accelerata nto nella decadenza della vita ecclesiastica, che faceva temere i i-gjriori guai per l’avvenire.1 Alla diffidenza politica verso il governo ecclesiastico divenuto francese si aggiunse l’avversione dei popoli al sistema curiale delle poste. Veramente non esiste un proprio sistema finanziario avi-r !M«ae nello stretto senso della parola. Tutto l’ordinamento fìnan- li srio del tardo medio evo da Innocenzo III in poi si è svolto in ffKHk» continuo e conseguente.* I suoi due elementi principali, le ">W (delle crociate) di tutte le rendite ecclesiastiche e i user- ScNWAa. fìmom 7. Sul riempi monto dpi »noti nel collegio ordina litio Unt*. mono! cfr. Hiuthox Ut*a«.; SaouCijx* OS*.; Wmrra ». Wn.Tf« K-j’+tmUrUim IX*. 114 a. e Mnnr ♦; Mautr MI Urli» dera«k-nai driU Vttt «irUurn un r ** ‘rrtrtime > terminata nel 1.TS2 (cfr. Gramr MI; ». «prc-uiaiealr llb. II. *” - >. iti rt m. Cfr, In profaadto anche Hcmw, Slrrifrkri/lm I. 1OT. **•» ; II. SII. Jlnujt (Ber. fhhl. etri**. r (19041. 5*) aaaerra ohe Alv.ro ,v*f* arti*» « t la manWtv «l'un prMIeatenr qui. (nar k hwmln de «a rana». •«*<*»» |«« maut de mn »Mele »fin premunir «oo aodltotr* pali» et1* *. n'* te Uuarntete mille comllxlool eo-k«i».tlcbr di qoel tran» *. ImIU* L Mi**. I.mirti ran Hick.tr» (f 1377| *krr 4U Urrkl. tmMmèe itm I1. la ffW. Jmkrk. XXIX (ttOft). Ort a». 1 •»■vr» generalr. purtroppo. ma ara ItrMn rtn*ratlarr II If darrum ."*■» »levar aai riailcml rrlatlvr a qoeMo anraaenlo IH la»«rl apertali • "TTl tm. fu, pipili A in 13. Jmkrkmm4rrtt Mirili m**»* I.«Kt r Hui. Jmkrh XX. «Ba. Da» r*#«re*ra 4rr * 'mm 13. Ma tmr Udir 4r» IS. Jmkrkmminrh la »«Irti 4r* Mrrr. XIII. 1«: Svt .wv.» la Wr»l4r»lmrkr Krtlmrkr 1*»7. Ma.; Koala. f*~ Kmmmrr mmlrr rtrmem. r. w»4 Jokmmm XXII. «Wlea l>*4l: Kl*m«. '**» *4|Mft KrJUltnnrm nkrrm4 4rm #(. Jtkrkmm4rr1, IPa.Wtnra l«*4< e mi Oorrum la IMI. Rmm4mrk*m IWi eoi 347 «, A! Kit» * «k*WaaK> <*'v W» «1—**(•» K»r4tm»tM+9*mm* Ma 13. *( Jmkrkmm4rn IfaHInr» IWil t/utot» iffifMm (p TO| la refill» «**>4 la «un papa Ir per la tmrtertpaatoae del rardlaali alle Sai* rea-