Opposizione a Clemente VII in Francia. 17!* Tuttavia questo progetto ritornava sempre a galla. Persino il re Carlo V negli ultimi giorni di sua vita vi parve favorevole:1 nel mapgio 1380 egli accettava da Corrado di Gelnhausen la dedica di un’opera, che svolgeva assai distesamente la teoria del concilio.2 II 20 maggio 1381 l’università di Parigi in una solenne adunanza delle quattro facoltà, decise essere necessario porre termine al funesto scisma mediante un concilio ed occorrere adoperarsi a tal fine con ogni mezzo presso i principi secolari ed ecclesiastici.5 Intanto Carlo V era già morto il 16 settembre 1380 assumendo la reggenza il duca Lodovico d’Angiò invece del dodicenne Carlo VI. Lodovico mirava ad estendere in Italia il dominio della Francia. Di qui il suo zelo ardente pel debole antipapa, che gli aveva promesso il regno d’Adria. Clemente VII fece sacrificio di tutto, rendite, paesi e persino della futura indipendenza della cattedra papale, pur di spingere Lodovico in Italia affine di abbattere colle armi Urbano VI. * L’appello dell’università ad un concilio generale della Chiesa venne a minacciare seriamente questi disegni. Lodovico d’Angiò proibì quindi severissimamente ai professori di fare anche soltanto parola di un concilio.5 Tuttavia si fecero sempre sentire voci, che imploravano un sinodo. Ben presto dovevasi vedere quanto abbiano continuato ad agire le idee espresse sopratutto da Corrado Idi Gelnhausen. Frattanto Clemente VII riponeva tutta la sua speranza nella spedizione di Lodovico in Italia. Il 30 maggio 1382 benedisse i vessilli dell’esercito francese; il giorno seguente Lodovico d’Angiò levava il campo. Egli non doveva più rivedere la Francia e la 'ua morte, avvenuta a Bari il 21 settembre 1384, fu un grave colpo per l’antipapa.8 Neanche per questo Clemente VII abbandonò la speranza di annientare il suo avversario col potere delle armi francesi : solo per questa via, la via facti, egli voleva levare di mezzo lo scisma. Nel novennio 1385-1393 sprecò non meno di mezzo milione di fiorini per stabilire una monai’chia francese nell’Italia me- 1 Valoib, La France I. 32.1 ; Buemetzkiedeb, Ocneralkonzil 32 b. Ofr. in innario le osservazioni limitatrici di IIauck V 2, 733 e 743. * Su quest’impartantissùno scritto cfr. sotto nel capitolo 3. 3 DENiFtE, Chartutorium III, 582 (n. 1637) ; Rliemetziuedeii, Oeneralkon- :'I S3ss. Sostiene la teoria conciliare anche il trattato del professore parigino di teologia Guillaume de Salva rvUla. composto alla fine del 1380 o al prin- cìpio del 13S1. edito e illustrato Esm.E, Chartularium III, 583. Knekr, 26. 9 La storia, fin qui poco nota, della spedizione di Lodovico d’Angift in 1 '-Alla, è stata per la prima volta esposta conforme ai documenti «lai V.m.ois, '■* France II. 8-89.