M, Libro I. Capitolo 1. I papi in Avignone. l:i05-I37ti. I beni della Chiesa appartengono alle singole persone, che li hanno dedicati a scopi ecclesiastici e altrimenti allo Stato, al quale pertanto &|>etta decidere anche sulla compera e vendita e osservare se quei beni soddisfano o no ai bisogni del clero e dei poveri. Finalmente lo Stato ha pure la facoltà, qualora lo richiedano gli scopi comuni, di togliere alla Chiesa tutto il superfluo e di ridurla al puro necessario. Fisso può di pieno suo diritto compire tale secolarizzazione malgrado l’opposizione del clero. Ma giammai — segue ad insegnare Marsiglio — deve concedersi al vescovo di Roma l’autorità sui beni temporali, perchè l’esperienza insegna, come egli ne usi ai danni della pubblica pace.1 Marsiglio si presenta specificatamente come italiano quando, alla stessa guisa che più tardi il Valla ed 11 Machiavelli, Addita i pontefici quale causa delle turbolenze d’Italia. Qui si palesa chiarissimamente la sofìstica di tutto lo scritto, perchè quel rimprovero non conveniva affatto al tempo di Marsiglio, poiché il papato proteggeva a tutto potere Roberto d'Angiò, re di Napoli, allora il più potente dei principi italiani. mentre avversava in tutti i modi la venuta in Roma di Lodovico il Bavaro.a Di fronte a questi assalti inauditi, a questa totale negazione della divina istituzione del primato e della gerarchia ecclesiastica, non mancarono senza dubbio coraggiosi apologisti della dottrina • rtUMW. In DoVE-Kamilinw. Zrlltrkr. fiir Kirrkcnwkt Vili. 121-137. l’tr Inoltri' I numi*.. Ulll.laltrriickr l.rkrrn II, 32-48. Iti):ju.uu I» i.lrrnrhrr 18» *•, S9M9B: Mvuwttrjt 217-230. Gran 83J54. 125. 128. 228. Makt«« 307-rjjn. Se »ine leni. UmrtUim* ron l'adun I «tra «diti ri? 1S77). B. Libasi-*. MartittUn t*2i Jiiibuj. U. 4r P. i Monta ulta n 1HBSI. Jou'iituiuiitM 2U5. Wtaw in llitl Jakrb. XIV. Kun, Ihtntr 750«. XtMIM. W. oh* P. » rrpmblOtanisckr Slaaltirkrr | Mannbrltu IMI«). HiaiJTU In IwrriV. Ili*l. ffi r. II. 3. 4. Arrkì. f. a li. il ruitrhr Hrtrkirkir XXV. 749 «•„ |idr«viNla«tlttano politico «Il Mar-»'Sii» il!*r«m> bnw 11 TMUtrmr 2. .V 45. H.uj.m (I. 77> «là «invaio «indillo: « '«to non ora |i|ft un programma «Il riforma, ere — a orbe noi aot-lint-rl via ino II «lodisi» — un api»'llo alla rivolti xlatii-. atl una di i|urll»» ri voltili olii. iinall tari amili nolo di rado avvincono o olir aMilanenao» di «rcflU l*f la loro prv|«milom» ». t'fr Inoltri- WntitmiioiT. Ortck. 4rr Kirrkrm-riTfMi»»! Ocaltrklam4* im UHIrlaltrr I. Ilatinovor timi I«'l|ols 1005. 147».; IIibm’M a»« ; Il\t i*k V 1. SnOs«.; SMiiCMn nrlla Tkrol. tJiiarlalM-kr di Tntilnga H* im>Mw. »tana.; K Ewanut. The IHfnuor Pari* of Uaniglio Pa