66s Clemente X (1670-1676). Capitolo VI. Ad eccezione di Port-Royal, quasi tutti i conventi femminili sono pure sani nella fede. Precedentemente, in verità, taluni erano fortemente infettati; ma ora le monache si rendono conto di essere state ingannate, e hanno perduto ogni fiducia nella setta. Esse erano arrivate già ad un tal disprezzo della Santa Sede, che il papa era per loro uno spauracchio. Alla Sorbona vi sono molti giansenisti, ma essi formano solo la minoranza. Il popolo ordinario non rileva molto i dissidi, ma tuttavia è toccato dalle nuove dottrine sulla frequenza dei Sacramenti che specialmente a Sens diminuisce. I giansenisti propriamente detti rimangono quello ch’erano prima; essi dicono della Pace clementina: Senza che noi si sia mossa una mano, ieri sera siamo andati a letto eretici e fuori della Chiesa, stamane ci siamo alzati di nuovo cattolici. Essi prendono occasione dalla pace per oltraggiare il papa. Il Breve papale, sebbene a loro favorevole, non fu reso noto grazie ai loro maneggi presso il nunzio, affinchè non sembrasse, che avessero cambiato opinioni. Uno specchio sulle condizioni della Sorbona 1 qualifica, dei dottori nominati colà dal 1650 al 1673, 356 come cattolici, 193 come giansenisti; 36 vengono notati come cattolici zelanti, 60 come giansenisti zelanti. Anche questa lista fornisce qualche elemento circa gli effett i della Pace clementina . Fra i dottori giansenistici alcuni hanno la designazione di «fautori della pace gianse-senistica »; sono quelli, che prima della pace erano contro le opinioni giansenistiche, ma poi per paura e per motivi di prudenza e di utilità si erano, in parte o in tutto, comportati diversamente nelle ultime adunanze.* Così fra i dottori cattolici dal 1650 in poi 28 vengono qualificati come « cattolici politici e arrendevoli »; sono coloro, che dopo la Pace clementina e l’avvento del nuovo arcivescovo di Parigi (Harlay de Ohampvallon, dal 1671), per politica aderiscono in molte cose alle vedute giansenistiche, o tengono una via di mezzo, o richiedono silenzio, se c’è da giudicare uno scritto giansenistico. Così essi sono talora ancor più dannosi dei giansenisti stessi.3 1 ’Biblioteca Casa nate » s e in Ho m a X, VI 24, f. 200-218. 5 « * Qui quidem a die dietae pacis ab ipsa ventate, quam antea contra Iansenistas defenderant, vel si opus fuisset etiam strenue propugnassent, iam vel ex metu aut pusillanimitate seu ni mi a prudentia carnis, non spiritile, vel ex propriae utilitatis aut honoris commodo aliquatenus aut etiam in totum deflexerant in postremis comitiis ». 3 « * catholici politici et molliores. in ceteris omnibus bene sentierites, verum plus quam par sit. quandoque politici et molliores, quique a die prae-teusae pacis ecclesiae et Dnt Ardi. Parisiensis moderni ad sedem Paris, pro-motione ita politice se gesserunt et adhuc se gerunt ut vel Iansenistarum sen-tentiam sequantur in pluribus, vel medias quasdam vias ¡neuntes, aut silentiuni