352 Alessandro VII (1655-1667). Capitolo II. dinali, cavalcava un magnifico cavallo bianco. Sulla sua figura i romani rimasero piuttosto sconcertati. Piccola di statura, un pochino rachitica, nel suo vestito d’equitazione coi lineamenti maschili non troppo belli, col naso aquilino e coi capelli corti, essa faceva una strana impressione. Ma la sua natura fiera ed ardita imponeva. Da quei grandi occhi neri lampeggiavano il genio e l’energia del suo grande padre. Si trovava in genere, che essa assomigliava piuttosto ad un uomo, al che contribuiva anche la sua voce sonora e forte. Presso la porta del Popolo si svolse l’atto di saluto da parte di tutto il collegio dei cardinali: poi essa venne accompagnata in S. Pietro al suono delle trombe e fra il tuono dei cannoni di Castel S. Angelo. Nella basilica, splendidamente adornata ed illuminata, essa fece le sue preghiere innanzi al Santissimo ed al sepolcro degli Apostoli e si recò poi in Vaticano ove il papa la ricevette in solenne concistoro. Due giorni più tardi le amministrò il Sacramento della Cresima e permise che prendesse il nome «li Alessandra. Il giorno seguente la invitò a mensa, durante la (piale il gesuita Oliva tenne un piccolo discorso e vennero eseguiti pezzi di musica sacra.1 Cristina occupò da principi" il palazzo Farnese che le mise a disposizione il duca di Parma. -Subito, nella prima udienza, la maestà del vicario di Cristo aveva fatto sulla regina una impressione così profonda, che per un mo mento essa si smarrì.3 Anche Alessandro VII era molto commossa nell’atto che si metteva in ginocchio innanzi a lui la figlia di quel Gustavo Adolfo nel cui nome era stata conclusa la pacediVest Corsini in K o in a; 1$. Le P Alt ni, Vera e distinta relazione delia *. «ì"--O'ita fatta in limito iteli i tu/resso dello Maestà di Cristina ecc., Roma 1650. I.*' spese da molti esagerate (vedi Graukrt loc. eit.), assommarono per la Camera Apostolica a 100,000 scudi; vedine la giustificazione presso Pallavicino ! 366 s. Cfr. inoltre Cod. H. Il 40 della Chig. e Poesie nel Vat. 7487 p. 93 f Biblioteca Vaticana. Nel liarb. 2538 p. 101 (ivi) c'è un ‘Epigrammi « de Christina Suecorum regina, cuni Romani peteret ». L’aspetto della porta del Popolo nel 1640 in Kggkr. Veduteti 69. 1 Vedi Palla'vicino I 378: * Relazione del Ranucci del 25 dicembre lt>'>-’-Archivio di Stato in Bologna. L’* Avviso del primo gennai'1 1656 (Archivio segreto p o n t i f i c i o ) dà il menu: « prima un piatt'1 caldo, poi uno freddo, poi persicata». Una descrizione dettagliata del via©:»1 a Roma e dei primi giorni di quel soggiorno si ha nel « Racconto ¡storico del trionfo in Vaticano di Cristina Regina di Suezia » nell’ Urb. 1681. B i b 1 i o t e e » Vaticana. Sull’impressione che fece la regina, vedi oltre la relazione del Raggi in Neri, Rivista europea 1878, V 668 la * lettera di Tommaso Sttidoni del 25 dicembre 1655, nella quale si dice: « questa gian signora ha assai (lei virile. Piccola di statura, fiera e bizzarrissima, et non molto bella«, Archivi» di Stato in Modena. ’ Vedi Navonne I 187 s. Rev. hist. LXXXVI 7 s. * Questa indicazione del Pallavicino (I 374) viene confermata dall'* Affiso del 25 dicembre 1655. (Archivio segreto pontificio) e dalla relazione fiorentina in Grottanklli 42.