198 Innocenzo X. 1644-1655. Capitolo V. contro la nuova setta, Saint-Amour restò tutta l’estate nel Veneto; presso il papa ottenne più tardi soltanto un’udienza di pura convenienza. Tuttavia egli potè dare ai suoi amici un consiglio prezioso: che, cioè, mandassero a Eoma in difesa di Giansenio un’apposita ambasceria.1 Nonostante tutte le precauzioni, Saint-Amour corse pericolo di venir arrestato come giansenista e perciò il 13 aprile 3 651 partì in fretta e in furia per Genova.2 Frattanto anche tra gli amici di Cornet si faceva il progetto di un’ambasceria a Eoma, e Saint-Amour ricevette dai suoi amici l’incarico di tornare a Eoma come rappresentante degli undici vescovi filo-giansenisti; ritornandovi in qualità di loro inviato, si contava che non vi avesse nulla a temere.3 Il vescovo Enrico Ar-nauld, di Angers, fratello del « grande Arnauld », che a Roma era conosciuto, lo fornì di commendatizie per i cardinali Este, Spada e Barberini.4 Saint-Amour si ripresentò, dunque, presto a Roma, ma, nonostante le commendatizie, il cardinale d’Este lo consigliò per la sua sicurezza a partirsene di nuovo con la massima sollecitudine. 5 Da Innocenzo X al quale si presentò come rappresentante dei vescovi francesi, ricevette una risposta6 che per il giansenista non poteva essere più sgradita: il papa, cioè, per tutto quello che non era stato ancora regolato da Urbano Vili, lo invitò a rivolgersi all’assessore della Inquisizione, Albizzi, il quale era temuto e odiato dal partito come nessun altro. Quando Saint-Amour accennò ai suoi avversari che si davano l’apparenza di aver nella loro bocca la lingua del papa e la sua penna nelle loro mani, Innocenzo gli indicò un crocifisso come suo consigliere.7 Per colmo di sventura per i giansenisti, il 16 ottobre 1651 l’ambasciatore francese, per incarico del suo governo, dovette presentare uno scritto in cui si pregava il papa di voler prendere una decisione nei conflitti intorno alla grazia, affinchè, con gran gioia degli eretici, non si continuasse più oltre da parte dei partigiani di Giansenio e Molina a classificarsi reciprocamente come pelagiani e calvinisti.8 Una seconda udienza presso il papa non fu per Saint-Amour più favorevole della prima. Questa volta si presentò come inviato del vescovo Godeau di Grasse il quale si rivolgeva al papa con le solite lagnanze dei giansenisti.9 Innocenzo prese in conse- 1 Rapin I 320, 324, 326, 328. 1 Ivi 329. 8 Ivi 329, 372; Saint-Amour 83. 4 Rapin I 373; Cochin 149 s. 5 Rapin- I 374 s.; Saint-Amour 86 ss. 6 II 10 luglio 1651, in Rapin I 378. 7 Saint-Amour 96 s. 8 Rapin I 383. . 8 In Saint-Amour, Documenti 6.