Le risposte dei gesuiti alle « lettere provinciali ». 451 siastico stavano d’un tratto alla berlina, come ipocriti e corruttori della moralità. L’impressione venne aumentata ancora dalla figura comica del gesuita furbacchione e tuttavia balordo, inventata dal Pascal, figura che interrogata da lui nelle sue finte visite, svela i segreti della sua morale, non avvertendo nella sua vanità ingenua e soddisfatta che Pascal si faceva soltanto beffa di lui. Però con la decima lettera il tono di conversazione scherzevole cessa. I gesuiti infatti non avevano accolto in silenzio gli attacchi;1 anche se Nouet, il principale autore delle risposte, per quanto riguardava finezza d’espressione e abilità d’esposizione, fosse assai indietro alla destrezza del suo avversario, tuttavia gli dimostrò falsificazione su falsificazione, errore su errore. Questa documentazione non mancò d’impressionare, e dopo che intervenne nella lotta anche il confessore del re, Annat,2 in Parigi divenne di moda la frase: egli mente come un giansenista.3 L’insolente assalitore era ora ricacciato in una posizione difensiva, le sue lettere non sono più dirette all’amico della provincia, ma ai gesuiti, le due ultime a Annat. Senza nemmeno accennare agli errori che gli avevano contestato i gesuiti, ora lo spiritoso discorritore difende d’un tratto con pesante erudizione le sue antecedenti affermazioni, come pure l’opportunità del tono in cui le ha presentate, e per spacciare i gesuiti come non degni di fede, arriva all’affermazione che essi dichiarano lecita la calunnia.4 Particolarmente sensibili erano per Port-Eoyal certe aggiunte alle lettere di Nouet, nelle quali passando ad attaccare i giansenisti, questi metteva insieme ogni specie di cose loro spiacevoli. Nella sedicesima adunque l’assalitore, finora così arrogante, si vede costretto a lasciare in pace la morale dei suoi avversari per difendere se stesso. Persino all’accusa che i suoi amici non credano nell’Eucaristia egli dedica una difesa, che si diffonde in lungo e in largo e talora è stranamente preventiva. Ma egli dovette abbassarsi ancora di più. Annat gli aveva detto chiaro e tondo che, come Port-Royal in genere, così anche Pascal stesso per le sue opinioni intorno alla grazia era nient’altro che un eretico. L’accusa era pericolosa e perciò l’ardente campione contro la presunta equivocità gesuitica nega di appartenere 1 Response aux Lettres provinciales publiées, par le secretaire du Port-Royal contre les PP. de la Compagnie de Jésus sur le sujet de la Morale des dits Pères, Liegi 1657 (Edizione delia Raccolta dei singoli scritti). Cfr. Som-mervogel V 1814 s. 2 La bonne foy des Jansénistes en la citation des autheurs reconnue dans les lettres que le secretaire de Port Royal a jait courir depuis Pasques, Parigi 1656, 1657; cfr. Sommervogel I 404; E. Rivière Corrections et additions II, Tolosa 1912, 73. 3 Rapin II 410. * Lettre 15.